l’esordio

Numero unico, 500 chiamate al giorno

Ecco la stima delle richieste di aiuto che arriveranno (tutte) al nuovo 112. Ieri è entrata in funzione la centrale provinciale


di Andrea Selva


TRENTO. La prima chiamata alla nuova centrale unica di emergenza arriva verso le 13: «Presto mandate un’ambulanza». Al telefono c’è una badante straniera che chiede aiuto perché la signora che le è stata affidata non si sente bene. L’operatore le chiede il nome, il luogo da cui chiama (Rovereto) e quindi passa la telefonata al 118: il trasferimento di chiamata ha richiesto una ventina di secondi, ma intanto l’ambulanza è pronta a partire e sa già dove andare. Alla fine si tratta solo di un codice verde e l’intervento si chiude senza problemi.

Di telefonate come questa alla nuova centrale unica di emergenza della Provincia ne arriveranno circa 500 al giorno, questa almeno è la stima calcolata dai tecnici sulla base delle telefonate ricevute in media da carabinieri, polizia, vigili del fuoco e operatori sanitari. Anche se in realtà i numeri potranno essere precisi solamente nei prossimi mesi, poiché non ci sono statistiche precise sulle chiamate in arrivo alle centrali operative delle forze dell’ordine.

Di sicuro le chiamate sono troppe. Questo è emerso anche ieri, nel primo giorno di entrata in funzione del numero unico 112: c’è il medico (!) che per comodità chiama il 118 (ora dirottato al 112) per sapere quale è la farmacia di turno e ci sono i vigili del fuoco volontari che chiamano il 115 (pure loro) per avere un contatto diretto con la centrale operativa di riferimento. Con le nuove regole queste chiamate dovranno essere indirizzate a numeri diversi rispetto a quelli di emergenza. Comunque sia l’obiettivo dei nuovi operatori della Provincia è proprio quello di fare da filtro e girare alle centrali operative di carabinieri, polizia, vigili del fuoco e Trentino emergenza solamente le telefonate appropriate, cioè che relative a vere situazioni di emergenza. E se vi viene il dubbio che tutto questo sia necessario sappiate che l’altro giorno, a Trento, sono arrivate 43 telefonate ai vigili del fuoco solo perché bruciava un cassonetto. Alcune quando i pompieri erano già sul posto, ma la gente chiamava comunque il 115 vedendo da lontano la colonna di fumo in cielo.

Ma cosa è successo ieri nella nuova centrale del numero unico 112, allestita al terzo piano della sede di Trentino Network, in via Pedrotti, proprio accanto alla centrale del 118? Per tutta la mattina i tecnici hanno deviato al 112, un distretto telefonico alla volta, le chiamate indirizzate ai numeri di emergenza tradizionali: 113, 115 e 118. Vista la giornata in servizio c’erano cinque operatori, mentre l’organico normale ne prevede tre durante la giornata (dalle 9 alle 23) e due durante la notte. Ad assistere gli operatori della Provincia di Trento c’erano i colleghi della Lombardia dove la rivoluzione del numero unico è già partita.













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