«Migranti, sinistra e destra hanno le stesse responsabilità» 

Gino Strada alla festa di Emergency a Trento: «In Italia si è smesso di parlare di valori». E sulle elezioni trentine: «Siete una terra solidale, vi faccio gli auguri» 


di Alice Sommavilla


TRENTO. Che Gino Strada sia l'emblema della massima “Primum vivere, deinde philosophari”, l'aveva già scritto anni or sono Moni Ovadia, firmando la prefazione di quel “pappagalli verdi” diventato simbolo del modus operandi di Emergency. Strada, nel corso del diciasettesimo incontro nazionale dell'organizzazione che si è svolto a Trento ha parlato pubblicamente di immigrazione, conflitti, politica, diritti umani e comunicazione.

Accolto sul palco del teatro sociale dalla giornalista Marta Serafini, non nasconde lo stupore che ancora lo coglie di fronte alle manifestazioni di gratitudine. “Non c'è nulla di straordinario nello svolgere il proprio mestiere con dedizione, ma è come se, specialmente nel corso degli ultimi vent'anni, quelli che erano i valori con i quali la mia generazione è cresciuta, si fossero rovesciati. I valori costituiscono la base di qualsiasi società civile, smettere di parlarne o di considerarli importanti, è il primo passo verso quella decadenza che abbiamo sotto gli occhi quotidianamente”. Non si riferisce solamente all'Afghanistan, all'Africa o al Kurdistan iracheno, Gino Strada. Il focus è molto più vicino e riguarda l'Italia. “Non sono un politico ma in tanti anni un'opinione me la sono fatta - continua- e quello di cui sono convinto, per esempio, è che il centro sinistra, negli anni, abbia perso quasi la totalità dei suoi valori. Si è progressivamente staccato da concetti fondamentali come uguaglianza, solidarietà, diritti. Come molti trovo riprovevole la propaganda di Salvini, così come le sue idee riguardo alle politiche sull'immigrazione, ma puntare il dito unicamente sul leader leghista, vorrebbe dire dimenticarsi, per esempio, del “codice Minniti”, il provvedimento, ugualmente terribile, introdotto dall'ex ministro degli interni. Uno chiude i porti lasciando centinaia di vite umane in balìa di un destino quasi sempre tragico, l'altro bloccava i migranti al confine libico, in condizioni che di umano avevano ben poco. Cambiano i modi, ma l'idea che lo straniero sia un nemico è sempre più radicata, e gran parte della responsabilità nella diffusione di un certo tipo di informazione, appartiene ai mass media. I cittadini formano il proprio pensiero elaborando quello che sentono, quello che leggono. La parola terrorismo viene usata quasi sempre in maniera del tutto inappropriata, giornali e tv operano ormai con in sottofondo una prospettiva di guerra infinita. Spesso, come nel caso del conflitto afghano, nel quale l'Italia è stata trascinata a discapito di costituzione e volontà popolare, non si interrogano nemmeno più, accettando la cosa come un dato di fatto. Ci sono naturalmente le eccezioni, che hanno il coraggio di dire che la nostra partecipazione alla guerra è il mero frutto del servilismo della casta politica italiana verso gli Usa, ma sono, ahinoi, una minoranza”.

A margine dell’incontro al Teatro Sociale, Gino Strada ha parlato anche delle imminenti elezioni provinciali in Trentino: «Vi faccio tanti auguri» - ha detto. «Trento ha una lunga e importante tradizione di accoglienza e solidarietà. Mi spaventa il clima generale del paese e non vorrei che anche il Trentino ne fosse investito. Sento in giro un clima che parla di una vittoria già scritta per la destra, ma io sarei un po’ più cauto su questo».

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