Mercatino, Carollo si gioca la carta del ricorso al Tar 

Il braccio di ferro. L’artista ha chiesto l’annullamento della concessione del suolo pubblico all’Apt. Formalizzata anche una richiesta di risarcimento del danno da mezzo milione di euro



Trento. Una mossa attesa dai più, che ieri è stata concretizzata dalla Everness, la società di Agostino Carollo, con il deposito del ricorso al Tar contro l’autorizzazione concessa dal Comune all’Apt per l’occupazione del suolo pubblico in occasione del Mercatino di Natale. La Everness, in attesa che la giustizia amministrativa si pronunci nel merito, ha anche chiesto la sospensiva dell’autorizzazione per piazza Fiera e piazza Battisti. Non solo: Carollo ha anche formalizzato una richiesta di mezzo milione di risarcimento del danno, una cifra che – secondo la Everness – è pari dalla differenza tra i ricavi del Mercatino (700mila euro tra sponsor e quote di partecipazione dei 92 commercianti) e costi organizzativi (200mila euro). Sarà dunque il Tar a dirimere una querelle che va avanti da mesi.

La vicenda, di fatto, ha inizio a marzo, quando la Everness presenta al Comune una richiesta di occupazione di suolo pubblico per piazza Fiera e piazza Battisti proprio in corrispondenza del periodo del Mercatino di Natale (con l’idea, evidentemente, di proporre un evento alternativo). Alcune settimane dopo è arrivata la risposta negativa dell’amministrazione, motivata dal fatto che c’era già un accordo con l’Apt per il Mercatino. Successivamente è arrivato il pronunciamento dell’Antitrust, che ha stabilito che le aziende di promozione turistica non possono organizzare eventi. Un’interpretazione che la stessa Provincia ha ritenuto scorretta, in forza del fatto che la possibilità di fare attività commerciale è contenuta negli stati delle Apt trentine.

Detto questo, dopo l’intervento dell’Antitrust, Carollo ha nuovamente presentato una richiesta di occupazione di suolo pubblico, sentendosi rispondere dal Comune che già c’era quella dell’Apt. La partita, probabilmente, si giocherà su questo punto. L’Apt, prassi consolidata da moltissimi anni ormai, ancora a dicembre invia al Comune un documento con il quale indica tutti gli eventi che intende organizzare e la disponibilità del suolo pubblico per poterli svolgere. Una prassi cui fa seguito solo a ridosso degli eventi (per questioni organizzative, così aveva spiegato a suo tempo l’assessore Roberto Stanchina) la formalizzazione nero su bianco dell’autorizzazione.

Ma è proprio a questo aspetto che si attaccherà il ricorso al Tar depositato dall’avvocato Davide Lo Presti, del foro di Verona. Secondo il ricorrente, infatti, il regolamento comunale prevede in modo esplicito che la domanda venga redatta rispettando una procedura prevista dallo stesso ente pubblico. Una procedura che secondo Carollo l’Apt non avrebbe rispettato. Ora la battaglia si giocherà davanti ai giudici del Tar. G.F.P.

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