sanità

Medici, avanti con i tagli. Ma graduati

Rossi: «La misura rimane, sono stipendi sopra i 70 mila euro». Ma il blocco del turn over sarà ammorbidito


di Chiara Bert


TRENTO. Nonostante lo sciopero della categoria confermato per il 10 dicembre, sul taglio agli stipendi dei medici la giunta provinciale va avanti. Lo farà in una logica di gradualità, calibrando il contributo chiesto sul premio di risultato in base alle responsabilità. Un’altra apertura riguarderà il blocco del turn over duramente contestato dai medici (2 sostituzioni ogni 10 uscite), che sarà applicato con elasticità, agendo innanzitutto con la formula delle deroghe.

Ad annunciare le novità della Finanziaria, in pieno braccio di ferro tra la giunta e la categoria medica, è stato ieri il governatore Ugo Rossi. L’assessora alla salute Donata Borgonovo Re, che venerdì aveva incontrato i sindacati, ieri ha riferito alla giunta sull’esito del confronto ma non si è presentata in conferenza stampa.

La prossima settimana è previsto un nuovo round. Intanto il presidente della Provincia tira dritto, pur promettendo delle concessioni. «È una favola - ribadisce ancora una volta - quella che cerca di mettere in correlazione le misure del contributo di solidarietà e il blocco del turn over con la mancata riorganizzazione degli ospedali. Su questo punto le decisioni le abbiamo prese già nella passata legislatura e prevedono una riorganizzazione sulla base del piano di miglioramento dell’Azienda sanitaria, ed è lì che si realizza il vero risparmio». «Ma va anche chiarito - fa notare Rossi - che chiudere un reparto significa lasciare a casa delle persone. Non si risparmia solo sulla bolletta della luce...».

Sul congelamento del turn over, che secondo i medici causerà inevitabili contraccolpi in corsia, e quindi disagi per i pazienti, il presidente spiega che sarà «adottato in una logica di elasticità», «faremo una proposta organica, si può agire con le deroghe non solo sullo standard (che nell’attuale proposta è di 2 sostituzioni ogni 10 pensionamenti, ndr)».

Per quanto riguarda il taglio del 40% della retribuzione di risultato (4 mila euro in media all’anno, provvedimento che i medici hanno duramente contestato, Rossi ha spiegato ieri che «l’obiettivo rimane». Nessun dietrofront dunque, anche se i medici non erano mai arrivati prima di oggi a una decisione così forte come lo sciopero. E preoccupa non poco la minaccia dell’orario di lavoro bloccato a 38 ore da gennaio.

«Il contributo è una misura che riguarda tutta la dirigenza pubblica - ricorda Rossi - parliamo di stipendi che partono da 70 mila euro all’anno e a cui si può chiedere un contributo di solidarietà. Confermo però che stiamo lavorando ad un emendamento con cui limeremo alcuni effetti negativi su alcune categorie di reddito (è il caso per esempio dei segretari comunali, ndr)». Il governatore annuncia uno «scaglionamento del contributo per modulare le riduzioni sulle diverse responsabilità dei medici». Quanto alla previsione di gettito - stimato in 4,5 milioni a carico dei medici, più 1,5 dai dirigenti provinciali e da quelli scolastici - Rossi spiega che non è intoccabile e «la giunta valuterà». Limature sì, ma sul sacrificio non si torna indietro.

Resta confermato lo sciopero del 10 dicembre













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