Ma ora spunta Fezzi, oltre a Condini, tra i “possibili candidati alternativi

Trento. Il tam di messaggini è partito dal cellulare di un illustre rappresentante della Lega ed ha fatto il giro della città, su entrambi gli schieramenti politici: «Abbiamo il nostro candidato...



Trento. Il tam di messaggini è partito dal cellulare di un illustre rappresentante della Lega ed ha fatto il giro della città, su entrambi gli schieramenti politici: «Abbiamo il nostro candidato sindaco: è l’ex presidente di Federcoop Mauro Fezzi». Già, proprio lui: il cortocircuito mediatico finisce per forza di cose con una telefonata all’interessato che, per la verità, era sul taccuino dei possibili candidati già mesi fa, messo in quella lista dal vicepresidente della giunta Mario Tonina che a Fezzi, per la comune frequentazione della federazione allevatori, ci aveva (o ha?) pensato eccome: «Posso essere onorato che si faccia il mio nome per il ruolo di sindaco ma io non ho sentito nessuno. Io uomo di centrosinistra? Beh su una divisione così netta al giorno d’oggi c’è molta confusione» ammette Fezzi.

Non è un segreto che Progetto Trentino (ed in questo caso Silvano Grisenti ancora più che Tonina) vedrebbero di buonissimo occhio una presenza simile. Pt comunale si è sfaldato non poco e non caso Massimo Ducati e Paolo Biasioli l’altro giorno erano entrambi con Marcello Carli all’ambra del monumento a Degasperi e non sono invece intervenuti alla presentazione di quel “Si può fare” di Silvia Zanetti che, ad oggi (nessuno si offenda ) per molti osservatori appare il progetto meno strutturato sul piano dell’apporto delle forze politiche.

Ma il vero tema è: possibile che all’8 di luglio ci sia ancora una discussione sulla candidatura della coalizione che governa la Provincia? Possibile sì, visto che, per dire, anche il nome del commercialista Marcello Condini rimane in ballo, seppure l’interessato sembra abbia confidato di aver perso interesse alla vicenda causa il dilatarsi dei tempi.

Un’altra questione: esiste davvero un accordo nazionale del tipo Giorgia Meloni, Matteo Salvini e AntonioTajani che dica in Puglia ci va X e a Trento quindi ci deve andare Baracetti? No, non c’è. Insomma se Forza Italia rimane arci convinta che Alessandro Baracetti sia la scelta giusta, Fratelli d’Italia nicchia ma, soprattutto, la Lega di fatto non ha mai (ancora) santificato l’avvocato. Ad oggi nel centrodestra c’è un affollamento di candidature, a fronte di un Franco Ianeselli con al suo fianco tutto il centrosinistra, compatto come non mai, con fuori solo Rifondazione in solitaria sul lato mancino.

Va detto che Fratelli d’Italia con tutta probabilità non avrà un/una capolista e che Cristian Zanetti potrebbe (ma non ha ancora deciso) candidarsi con il partito appena commissariato da Adolfo Urso. E, in tema di travasi, Francesca Gerosa (in rotta con Andrea de Bertoldi) potrebbe transitare nella Lega, partito con cui ha feeling. Ma sarebbe l’ennesimo cambio di casacca di qeusti anni. G,T.













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