Ludwig: dopo Furlan anche Abel verso la libertà

Fra una settimana il tribunale di sorveglianza deciderà sulla richiesta



TRENTO. Il tribunale di sorveglianza deciderà il 10 giugno. Bisogna dunque aspettare solo una settimana per sapere se Wolfgang Abel tornerà ad essere completamente libero. Abel, che ora ha 51 anni, era stato condannato a 27 anni di carcere assieme a Marco Furlan per i quindici delitti firmati da Ludwig compiuti fra il 1977 e il 1984. La scia di sangue toccò anche Trento dove il 26 febbraio del 1983, in via dei Giardini, fu ucciso con un chiodo conficcato in testa padre Armando Bison. In carcere da 22 anni e ora in libertà vigilata, è stato sottoposto ad una perizia psichiatrica che doveva rispondere ad una domanda: Abel può essere ancora socialmente pericoloso? Nella perizia si legge che il soggetto presenta un «elevato rischio evolutivo di scompensi psicotici in situazione di stress». E si rileva una «pericolosità sociale, con elevato rischio di reiterazione dei comportamenti». Il perito psichiatrico conclude con la raccomandazione di «continuare la psicoterapia bisettimanale.». Wolfgang Abel e Marco Furlan, figli di benestanti famiglie veronesi, furono accusati di essere i promotori di «Ludwig» e furono condannati per l'uccisione di 10 persone nel Nord Italia e a Monaco. Assassinati a colpi di bastone, di coltello, bruciate vive tossicomani, senzatetto, sacerdoti, prostitute, frequentatori di cinema a luci rosse, omosessuali. Tutte vittime di una folle «crociata purificatrice» come scriveva il gruppo neonazista nei suoi volantini. I due furono arrestati nel 1984 mentre tentavano di dare alle fiamme una discoteca di Castiglione delle Stiviere. Abel a differenza di Furlan (tornato in libertà, nel novembre scorso) non ha mai ammesso i reati per cui è stato giudicato colpevole. Si è sempre detto innocente. Tre anni fa disse di non aver mai avuto idee neonaziste e di considerarsi una persona liberale.

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