Lo sconcerto dei sindacati:  rischio recessione

Trento. «altro che manovra anti-crisi, l’assestamento di bilancio della giunta fugatti è una manovra schizofrenica che da una parte alimenta il consenso a fini elettoralistici con una serie di micro-i...



Trento. «altro che manovra anti-crisi, l’assestamento di bilancio della giunta fugatti è una manovra schizofrenica che da una parte alimenta il consenso a fini elettoralistici con una serie di micro-interventi sul territorio e dall’altra prevede di ridurre la spesa pubblica complessiva. così si alimenta la recessione». c’è sconcerto tra i segretari di cgil cisl uil del trentino che ieri, durante l’audizione in prima commissione del consiglio provinciale, hanno appreso che la manovra di fatto prevede tagli al bilancio provinciale per 100 milioni di euro sul 2020 e per 200 milioni di euro sul 2021. «invece di sostenere famiglie e imprese in questa drammatica fase economica l’esecutivo fugatti ancora una volta supera sé stesso e decide di tagliere le risorse per lavoratori e aziende”» sottolineano andrea grosselli, michele bezzi e walter alotti che ieri mattina hanno illustrato le loro osservazioni alla manovra e nel pomeriggio hanno diffuso una nota congiunta. per il sindacato quindi quello che era solo un sospetto - nel documento unitario si parla di “rischio austerità per il trentino” - potrebbe trasformarsi in una tragica realtà.

L’aspetto più grave secondo cgil, cisl e uil del trentino è l’assenza di risorse per il lavoro. «è la terza manovra economica di questa giunta che, nella su proposta iniziale, non riconosce un euro per il lavoro. di fronte ad una crisi economica che produrrà un impatto fortissimo sull’occupazione, ben oltre i 10 mila posti già persi fino a questo momento – incalzano i tre segretari generali - questo assestamento di bilancio non stanzia risorse per stimolare il mercato del lavoro né per sostenere quanti oggi sono senza un’occupazione o rischiano di esserlo a breve. i fondi per la cassa integrazione sono in via di esaurimento e quando verranno sbloccati i licenziamenti sarà un bagno di sangue, ma l’esecutivo sembra non averne coscienza».

In questo quadro ai sindacati appare assurda anche la scelta di esternalizzare i centri per l’impiego di agenzia del lavoro, affidando i servizi ad agenzie di somministrazione lavoro. altro ambito a cui l’assestamento - secondo i sindacati - non risponde in modo efficace è quello dei bisogni delle famiglie, soprattutto quelle a rischio povertà: «invece di ampliare la platea di famiglie che ottengono il sostegno dell’assegno unico, garantendo risorse aggiuntive, la giunta si è limitata a spostare risorse ordinarie su una misura straordinaria. nessuno stanziamento realmente aggiuntivo e maggiore iniquità usando quindi in modo inefficace le risorse stanziate con la legge provinciale 3. l’intervento sull’assegno unico va quindi corretto».

A preoccupare i sindacati è anche l’assenza di previsioni di spesa adeguate sul fronte della prevenzione sanitaria: «di fronte alla possibile ripresa dei contagi, in autunno, la giunta non ha un piano chiaro e condiviso né sembra avere la volontà di concordare le strategie di prevenzione. è ovvio che un aumento della trasmissibilità avrebbe effetti pesantissimi sulla salute pubblica e sull’economia locale. resta, infine - come si leggE nella nota - la preoccupazione per la totale assenza di ogni progettualità».













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