Lingue straniere a scuola: addio all’obbligo del Clil 

La novità tra i banchi. L’assessore Bisesti inserirà nell’assestamento di bilancio una norma  che prevede il solo “paletto” di un minimo di 3 ore per l’insegnamento di ciascun idioma


Ubaldo Cordellini


Trento. Rivoluzione in vista per la scuola trentina già a partire da settembre. La giunta provinciale infatti ha in mente di inserire già con l’assestamento di bilancio che sarà approvato a fine luglio alcune norme molto importanti in materia di insegnamento delle lingue e anche sulla reintroduzione del sovrintendente scolastico.

Addio obbligo del Clil

La prima rivoluzione viene inserita con una modifica del piano Trentino trilingue. La giunta di Ugo Rossi aveva individuato il Clil come il metodo principale per implementare l’insegnamento delle lingue straniere. Questo, però, ha richiesto uno sforzo immane da parte di tutto il sistema scolastico trentino per trovare docenti che conoscessero anche le lingue a un livello abbastanza alto, almeno il B2, per poter insegnare in lingua la propria materia. Uno sforzo che non sempre ha pagato, tanto che talvolta alcuni docenti insegnavano la propria materia in lingua straniera senza avere le necessarie competenze linguistiche. Infatti da più parti si sono levate proteste sulla qualità di insegnamento di alcune materie. I genitori temevano che il livello di preparazione dei loro figli in alcune materie calasse in maniera significativa. Ma anche i sindacati degli insegnanti sono sempre stati scettici nei confronti del metodo Clil, tanto che ne hanno chiesto la modifica all’assessore provinciale all’istruzione Mirko Bisesti fin dai primi incontri. E Bisesti ha intenzione di accontentarli fin dal prossimo anno scolastico. Con l’assestamento di bilancio, infatti, verrà inserita la norma che abolisce l’obbligo di adottare il metodo Clil. Al suo posto ci sarà la previsione secondo la quale ogni dirigente sarà libero di assegnare almeno 3 ore settimanali all’insegnamento di una lingua. L’assessore Bisesti spiega: «Quindi ciascun dirigente potrà, se lo riterrà, potenziare l’insegnamento delle lingue portandolo da 3 a 5 ore, ad esempio. I dirigenti, poi, potranno sfruttare le ore opzionali per l’insegnamento delle lingue. Lo scopo è quello di trovare per ogni realtà la soluzione migliore». In questo modo, quindi, chi è già bene organizzato con il Clil potrà andare avanti, chi invece ha delle difficoltà potrà cambiare. Nell’assestamento di bilancio saranno previsti anche fondi per incentivare il reclutamento di insegnanti madrelingua, altro punto che aveva mostrato qualche lato debole negli ultimi anni. E per questo l’assessore ha intenzione di metterci mano.

Sovrintendente

Nell’assestamento ci sarà anche la figura del sovrintendente scolastico avrà il quadro di dirigente provinciale al pari del dirigente del Dipartimento, ma con competenze diverse riguardanti soprattutto il mondo scolastico, le carriere degli insegnanti, le sanzioni disciplinari, i trasferimenti e il reclutamento. L’ambito delle competenze, però, dovrà essere definito in seguito con un autonomo provvedimento che deve ancora essere messo a punto dalla giunta.













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