Legge a sostegno di coniugi separati o divorziati, le proposte di Onda Civica
Trento. Incontro ieri nella saletta 1 al palazzo della Regione, dei rappresentanti di Onda Civica Trentino Filippo Degasperi ed Andrea Maschio, con Roberto Buffi, del Centro antiviolenza...
Trento. Incontro ieri nella saletta 1 al palazzo della Regione, dei rappresentanti di Onda Civica Trentino Filippo Degasperi ed Andrea Maschio, con Roberto Buffi, del Centro antiviolenza bigenitoriale, per illustrare gli emendamenti presentati al Disegno di legge 39 XVI – Interventi a sostegno dei coniugi separati o divorziati in difficoltà, che andrà in discussione nella seduta odierna del Consiglio provinciale. L’idea dell’assessora alla salute Stefania Segnana inizialmente era condivisibile ma il proseguo ha lasciato interdetti i soggetti presenti in Commissione, dai rappresentanti dell’Ordine degli avvocati alle associazioni delle famiglie, in quanto mette in campo un approccio che genera confusione.
Come illustrato da Degasperi, infatti, si parla di sostegno ai coniugi con figli, di fatto escludendo i figli di coppie che non sono sposate e pure del “genitore sociale” in caso di coppie gay con un figlio di uno dei due, quindi l’emendamento presentato chiede la sostituzione del termine coniuge con quello di genitore.
Altro emendamento presentato, quello in merito alle risorse: il disegno di legge parla di 100 mila euro per il 2020 e di 200 mila per il 2021 ma tenendo conto che i divorzi in provincia sono circa 700, le separazioni circa 800 e che il sostegno parla di 30 mila euro nel biennio, si evince che alla fine si possono aiutare 15 soggetti l’anno. Quindi la richiesta, esulando dalla “bandiera populista” dell’aiuto - hanno detto i proponenti - è di aumentare di 100 mila euro il plafond delle risorse.
Altra modifica richiesta dal consigliere provinciale Degasperi e dal consigliere comunale AndreaMaschio, ed illustrata da Buffi, quella in merito all’Icef. Ciò che si chiede è che dal calcolo vengano escluse le spese che il soggetto sostiene per il mutuo della casa e l’assegno di mantenimento; ad esempio, di fronte ad un reddito lordo di 20 mila euro, si ha un’Icef di 0,3, l’altro con 2/3 figli a carico, ha un’Icef 0,12, con la quale può accedere a tutti i benefici. Quindi si chiede di tener conto delle spese che il soggetto deve effettuare e sulle quali paga pure le tasse arrivando ad essere in gravi difficoltà. Infine, ha aggiunto ancora Andrea Maschio, va tolto dall’esclusione del beneficio il soggetto che è sottoposto ad un processo sino a sentenza definitiva. C.L.
©RIPRODUZIONE RISERVATA