Lazzeri scende in campo con «Pergine Futura»

Dalla cultura con Vox Populi alla politica con una «piattaforma di discussione» «Vogliamo tracciare proposte concrete per dare un nuovo volto alla nostra città»


di Roberto Gerola


PERGINE. Dopo anni di costane attività nel settore culturale per vivacizzare la comunità perginese, Daniele Lazzeri propone una “piattaforma”, un tavolo permanente attorno al quale elaborare idee e progetti. Si chiama “Pergine Futura” che per il momento e solo luogo virtuale di elaborazioni e di confronto, ma, e l’interessato non lo esclude, può trasformarsi in “movimento” che potrebbe scendere in campo alle prossime elezioni. Come dire, intanto raccoglimento progetti e idee, ne discutiamo e poi vediamo di attuarle. Daniele Lazzeri, quarantenne, non è nuovo a iniziative “dirompenti”. Con Vox Populi e “Il Nodo di Gordio”, il Festival della Sicurezza e le sue pubblicazioni (anche a più mani) ha portato Pergine fuori dai confini trentini e italiani e nello stesso ha saputo portare a Pergine, personalità di altissimo livello che hanno dibattuto temi importanti e di ampio respiro.

Lazzeri, perché questa piattaforma “Futura”?

«Perché quella attuale si è incagliata, bloccata. Serve un ricambio. Perché la città, negli ultimi anni, si è lasciata vivere, senza un indirizzo preciso, senza un’identità. Più abitanti, più urbanizzazione. Ma anche più litigiosità nei partiti della maggioranza di governo. E il triste epilogo dell’ultima amministrazione fa emergere la sempre più impellente esigenza di un repentino cambiamento di passo e di mentalità. I perginesi non possono più essere umiliati dai diktat dei vertici provinciali dei partiti che eliminano ogni autonomia decisionale, sbandierata in campagna elettorale e trasformata in stallo nella realtà dei fatti. E il blocco politico si trasforma inevitabilmente in un blocco della città».

Qualche esempio?

«Potrei dire che al di là della validità delle proposte formulate in questi ultimi anni, è stata comunque perpetrata una continua politica del no. E senza alternative. Un semplice e costante no con i comitati spontanei a farla purtroppo da padrone».

Cosa imputa agli amministratori?

«Non ci sono particolari idee su come affrontare i problemi, sempre più urgenti. Le discussioni si limitano ad analisi e prospettive di nuove coalizioni, di maggioranze ad assetto variabile. Accordi di vertice e nessuna attenzione ai cittadini. Non un’idea su come migliorare loro la vita».

Cosa sta alla base del suo progetto?

«Numerose sollecitazioni a reagire, da esponenti dell'imprenditoria, del sociale, delle professioni, da movimenti giovanili, da quel fondamentale mondo del volontariato e dell'associazionismo culturale. Visto il crescente malcontento per la triste china che rischia di bruciare, ancora una volta, la speranza di un reale cambiamento nella gestione della cosa pubblica, è necessaria una decisa svolta, appunto attraverso una piattaforma di pensiero, con lo scopo di evidenziare le necessità più urgenti e, soprattutto, per tracciare proposte concrete per dare un nuovo volto alla nostra città».

In conclusione?

«Basta “campagna acquisti” di candidati secondo il peso specifico in voti, occorrono idee e noi proponiamo "Pergine Futura". Sarà presentata fra qualche giorno con personaggi del sociale ed esperti di settore, coordinati da Augusto Grandi, giornalista de "Il Sole 24 Ore", esperto del mondo imprenditoriale (lavora in redazione a Torino), che conosce molto bene il territorio perginese».

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