Ladri al bar 4 giorni di fila «Dormo qui per presidiare» 

Levico Terme. Rubato il fondo cassa, ripulita la scorta di birre e lattine del ristorante Al Parco Il gestore Marco Libardi: «Qui manca la linea telefonica, indispensabile per il sistema d’allarme»


Franco Zadra


Levico. La notte di sabato scorso un’incursione ladresca nel Bar Al Parco ha fatto man bassa del fondo cassa e ripulito la scorta di birre e lattine del ristorante. «Un furto da poco – ha detto Marco Libardi, il 25enne di Levico che da ottobre 2018 gestisce la struttura avendo vinto l’appalto Provinciale -, sono entrati sforzando l’uscita di sicurezza. Domenica ho fatto denuncia ai carabinieri di Levico, presenti per via del Pulcino d’Oro, poi sono tornati anche lunedì, prendendo ancora qualche bottiglia, ma anche martedì e mercoledì, da giovedì dormo nel ristorante e non si sono più visti».

Il primo furto, Marco lo aveva subìto la notte di Helloween, dopo la devastazione della tempesta Vaia. Allora il ristorante era stato miracolosamente risparmiato dagli schianti, solo un grosso abete si era appoggiato alla grondaia ammaccandola e tutto intorno si era aperta la desolazione di piante abbattute che aveva distrutto l’antico Gazebo in ferro battuto che gli artigiani stanno ancora ricostruendo. «Erano entrati – racconta Libardi – e si erano portati via il cassetto della cassa, poi ritrovato nel Parco, che costa molto di più del suo contenuto. Da allora lascio la chiave sulla cassa in modo che chi vuole servirsene non sia costretto a danneggiarla».

Alle 23 i lampioni del Parco si spengono e tutta l’area piomba nel buio, complice e ispiratore di comportamenti devianti. Il giovane imprenditore, entusiasta per aver avuto la possibilità di intraprendere quella attività, rimasta chiusa per dodici anni dal 2006 al 2018 in attesa che la Provincia si decidesse a perfezionare una gara d’appalto, era rimasto però sorpreso di scoprire che il “suo” Bar non aveva una linea telefonica. «Ho chiesto più volte alla Provincia – dice – di mettermi la linea; ho mandato Pec, parlato personalmente con i funzionari, telefonato, ma niente, sembra che sia troppo complicato tirare un cavo dalla cabina Telecom al di là della strada. Una linea telefonica sarebbe indispensabile per un sistema d’allarme efficiente, magari collegato con i carabinieri; ma poi, un telefono fisso in un locale pubblico ci vuole, anche Internet, e dal primo gennaio 2020 sarà obbligo di legge per emettere gli scontrini». Marco non nasconde di sentirsi un po’ abbandonato da chi gli aveva affidato l’appalto. «Quando piove – dice ancora – entra acqua in tre punti nella sala ristorante. Mi hanno detto che devo pulire le grondaie… ma non sarebbe il caso di tagliare qualche ramo intorno per evitare che queste si intasino?». Per intanto, alcune foto-trappole e il presidio notturno del titolare sembrano funzionare. «Ma per quanto ancora?».













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