La stima: «In regione una perdita di 1,3 miliardi»

trento. A causa dell'epidemia di coronavirus, tra il periodo pasquale e l'estate il Trentino Alto Adige potrebbe “perdere” quasi 2 milioni e mezzo di turisti italiani previsti con una contrazione del...


Paolo Piffer


trento. A causa dell'epidemia di coronavirus, tra il periodo pasquale e l'estate il Trentino Alto Adige potrebbe “perdere” quasi 2 milioni e mezzo di turisti italiani previsti con una contrazione del 20,4% degli arrivi. Anche le presenze calerebbero del 26,3% fermandosi a poco più di 13 milioni e mezzo su quasi 38 milioni che erano previste. Con un danno economico pari a 1 miliardo 306 milioni 484 mila 909 euro. Ovviamente, sempreché nei prossimi mesi la situazione vada migliorando, “ipotizzando uno scenario di graduale ripresa a partire dal prossimo giugno”. E comunque, anche così fosse, in molti hanno già rinunciato alle ferie (a livello nazionale si stima 1 su 3). Sono stime, confrontate con i dati del 2018 (gli ultimi disponibili) e che riguardano i soli turisti italiani, contenute in una ricerca, “Turismo in quarantena. Gli effetti del Coronavirus sul sistema italiano”, firmata da Raffaele Rio, già nello staff dell'Eurispes e ora presidente di Demoskopika, istituto che ha sedi a Roma e Rende (in provincia di Cosenza) che si occupa di ricerca economica e sociale, indagini di mercato e sondaggi di opinione.

Lo studio è pubblicato dalla trentina Tangram edizioni scientifiche ed è disponibile in e-book (si può richiedere attraverso il sito www.edizioni-tangram.it) ma anche in edizione cartacea (scrivendo a ordini@tangramgroup.it ; tel. 0461 866191) oppure nelle librerie che fanno consegne a domicilio o sugli store on-line.

Nel dettaglio, la ricerca dell’istituto Demoskopica analizza tra l'altro, attraverso i numeri, lo sviluppo prossimo futuro del turismo, regione per regione. Ed è basata sull'elaborazione da parte dell'istituto di ricerca di dati e stime derivanti da un sondaggio di poco più di un migliaio di cittadini ed ha come fonti privilegiate l'Istat e la Banca d'Italia. Tra le regioni, il Trentino Alto Adige risulta tra quelle che risentiranno maggiormente della situazione in termini economici. È infatti al sesto posto. Peggio di noi stanno Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna. I dati regionali non devono stupire, considerando l’alta vocazione turistica (estiva ed invernale) del Trentino Alto Adige.

«Sono questi sette sistemi regionali - sottolinea lo studio - che registreranno il 70% dei minori incassi turistici complessivi». «Una rilevante sforbiciata», commenta l'autore della ricerca. Se può consolare, il territorio regionale si posiziona in una zona intermedia, rispetto ad altri, in quanto a cancellazione delle vacanze. Stime sui flussi turistici stranieri regione per regione la ricerca non ne propone. Se non proiezioni complessive, per nazionalità. E in testa, nel rinunciare, ci sono i tedeschi, tradizionalmente ospiti del Trentino Alto Adige (si pensi solo all’incidenza sui numeri del Garda Trentino, il principale bacino turistico provinciale) e che quindi è più che presumibile che incideranno, e non poco, sugli incassi degli operatori regionali. «Quest'anno – riflette Raffaele Rio – potrebbe essere il peggiore dal 1994. Serve rilevare, regione per regione, la massa critica del danno per innestare liquidità al comparto, salvaguardando i livelli occupazionali oltre a pianificare un'imponente campagna di promozione delle destinazioni turistiche. Perché, quando tutto sarà finito, l'Italia dovrà essere pronta. Altrimenti, per il sistema turistico sarà una Waterloo».















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