«La Silicon Valley? È a Trento»

Il «Venerdì» di Repubblica dedica un servizio al «paradiso italiano delle start up»



TRENTO. Trento come la Baia di San Francisco. «Anche l’Italia ha la sua Silicon Valley», scrive il Venerdì di Repubblica sul numero in edicola ieri. Non è la prima volta che il paragone viene utilizzato, ma ogni volta dà il peso di come questo territorio venga visto dall’esterno.

L’inviata Cristina Nadotti si concentra su quelli che considera i punti di forza del sistema trentino: integrazione vera con l’università, capacità di fare rete con le industrie, scelte lungimiranti fatte già negli anni Sessanta. «Così - scrive - la provincia è diventata un paradiso delle start up». E cita i numeri: 146 start up innovative nel registro della Camera di commercio, di cui 23 ospitate nel Business Innovation Centre di Trentino Sviluppo e 31 che hanno vinto un Seed Money, un finanziamento bandito dall’agenzia provinciale per sostenere appositamente l’impresa innovativa (11 milioni di euro i fondi finora stanziati), con una forte vitalità delle piccole imprese visto che su 100 iniziali 82 sono attive e alcune hanno ottenuto ulteriori investimenti privati.

Il servizio cita il caso di «NeveXn», la start up che ha ideato il cannone per innevare le piste da sci sopra i zero gradi e una procedura per produrre ghiaccio per i settori alimentare, edilizio e sanitario. L’inviata parla anche del polo della Meccatronica a Rovereto e conclude dando la parola al presidente della Provincia Ugo Rossi che commenta: «Più autonomia vuol dire più responsabilità. Se un territorio così piccolo non riuscisse ad avere risultati positivi, soccomberebbe».













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