La «Semplicità» è il modo d'essere di Maria Devigili
TRENTO. Esce il 20 novembre il primo Ep professionale di Maria Devigili, cantautrice trentina che questa sera al Sociale aprirà il concerto di Dolcenera (foto piccola) e alla quale spetta l'onore e l'onere di competere col suo talento e la sua musica in un mondo prevalentemente maschile, lei una delle rare rappresentati femminili della musica locale. "La semplicità" firmato Gulliver Production, sei brani originali di cui uno in francese, mostrano tutta la maturità musicale e vocale raggiunta dalla lunga gavetta e dagli anni di studio iniziati da piccola quando a soli sei anni già componeva. Erano le prime melodie alla tastiera utilizzando i numeri al posto delle note. La scrittura di canzoni inizia verso i dieci anni imbracciata la chitarra classica e ascoltando tutta la musica disponibile in una continua ricerca di confronto approdando a privilegiare sonorità blues e jazz e intensificando i live in tutto il Nord Italia. Un assaggio della sua musica è offerto dalla prestigiosa occasione di aprire il concerto di Dolcenera al Teatro Sociale. Cosa rappresenta "La semplicità"? Quali sentimenti ti hanno mosso nelle composizioni? Il titolo si rifà ad una delle canzoni contenute nell'Ep, che è un pezzo molto orecchiabile, inoltre per me la semplicità rappresenta il mio modo di essere, il mio obiettivo che è semplificare la vita. Penso che si passi molto tempo a complicarsi la vita cercando la felicità invece di semplificarla e scoprire che proprio ciò rappresenta ciò che cerchiamo. Lo stesso vale per la burocrazia nata per semplificare la vita ma poi invece la rende complicata, oppure il linguaggio che se fosse semplice renderebbe tutto più comprensivo ed immediato. E per te questo Ep cosa rappresenta? Per me è un ottimo biglietto da visita. Già riesco a trovare molte date per esibirmi in tutto il Nord Italia ma avere un Ep professionale è sicuramente una marcia in più. Tutto nasce quando ho vinto il Premio Pavanello nell'estate del 2010 di cui il premio era la registrazione al Gulliver Studio. Lì Alex Carlin ha sentito le mie canzoni ed è nata la collaborazione. Essere prodotti mi consente di aver incontrato validi artisti come Tomas Pincigher che ha curato gli arrangiamenti e Stefano Anderle o Matteo Dallapè e Marco Scarpa, oltre che Valerio Depaola che ha arrangiato il pezzo "Nella moltitudine. Cos'è per te la musica? Ora è la mia vita. Io abito a Bologna e suono sia in strada, che nei locali e poi giro nel nord Italia per suonare questo assieme a lavoretti di volantinaggio o altri inerenti la musica mi permette di mantenermi, ovviamente facendo le dovute rinunce. Qualche anno fa ho scelto di vivere di musica. Sono stata uno studente lavoratore e ho fatto di tutto dall'operaia alla giornalista fino a ritrovarmi responsabile di un ufficio stampa a Verona, dove ero all'Università. Quando ho traslocato a Bologna dove avevo trovato un lavoro in ambito marketing e promozione ho sentito la necessità di provare a fare l'artista a tutto tondo e per ora penso si sia rivelata una scelta felice. Ovvio non posso pensare ad una famiglia, però mi esprimo come cantautrice e comunicare per me è fondamentale. Delle mie canzoni vorrei arrivassero i testi e poi tutto il resto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA