La Provincia dichiara guerra alla plastica e all’usa e getta 

Il Caso della settimana. Il vice presidente Mario Tonina annuncia la decisione della giunta di istituire un Tavolo per diminuirne il consumo. A breve via anche alla formazione nelle scuole e negli appalti norme specifiche anti spreco


Luca Petermaier


Trento. La Provincia corre ai ripari contro l’invasione della plastica, soprattutto della “nuova” plastica, quella biodegradabile che poi - a causa dei limiti di trasformazione dell’impianto trentino del Cadino - finisce direttamente all’inceneritore di Bolzano.

Tavolo di approfondimento

In un conchiuso di giunta, l’esecutivo provinciale ha approvato ieri il progetto di istituire un Tavolo interdipartimentale che lavorerà alla definizioni di proposte ed azioni per la riduzione delle plastiche, in particolare nei settori di competenza dell’amministrazione provinciale. Sarà coordinato dal dirigente responsabile dell’unità che si occupa della “Strategia per lo sviluppo sostenibile 2030”. Entro il prossimo mese di febbraio, sulla base delle proposte formulate dal tavolo, sarà definito un programma di interventi e azioni per la riduzione del consumo e dell’acquisto di oggetti in plastica vergine e monouso, rivolto anche al sistema trentino delle Autonomie Locali.

Sensibilizzazione

Presentando la decisione ai giornalisti durante la consueta conferenza stampa del venerdì, il vice presidente della giunta provinciale Mario Tonina ha anche annunciato la volontà di avviare un’attività di sensibilizzazione e comunicazione per incentivare la riduzione dell’usa e getta. Un piano che vedrà coinvolta l’intera popolazione, ma soprattutto le scuole: «È necessario un cambio culturale, che deve partire prima di tutto dai più giovani, che saranno in consumatori del futuro» - ha spiegato Tonina.

Premi negli appalti

La giunta ha poi chiarito che per le prossime procedure di gara di acquisto di beni e servizi dovranno essere previste specifiche prescrizioni e criteri premianti per le offerte, che siano coerenti con l’obiettivo di ridurre il consumo e l’acquisto di oggetti in plastica vergine e monouso. Queste prescrizioni varranno sia per le gare della Provincia sia - come detto - per l’intero sistema delle Autonomie locali, quindi essenzialmente Comuni e Comunità di valle.

L’esempio della Provincia

Tonina ha ricordato che già oggi, negli uffici provinciali, si cerca di adottare comportamenti virtuosi e coerenti con l’obiettivo di ridurre il consumo di plastica: «Nei nostri assessorati, chi più chi meno, da tempo invitiamo i dipendenti a usare bicchieri in vetro anziché quelli usa e getta oppure brocche in vetro.

Spingere anche dai rifugi

È notizia di ieri che il Comune di Pejo ha avviato una campagna per rendere liberare tutto il comprensorio sciistico dalla plastica, fonte di inquinamento che danneggia gravemente sia l'ecosistema montano sia gli animali che ne fanno parte. In particolare, i vertici dell'Azienda per il Turismo della Val di Sole hanno proposto agli operatori di Pejo3000 di fare della propria ski area, che si sviluppa tra i 1400 e i 3000 metri di altitudine, la prima al mondo a diventare “plastic free”. Nei rifugi i clienti non troveranno più acqua e bibite in plastica, né stoviglie monouso né cannucce. Persino le bustine di ketchup e maionese spariranno.

E proprio ai rifugi e all’intero ambiente dolomitico si è rivolto ieri il vice presidente Tonina: «I rifugi sono oggi una risorsa turistica fondamentale. È soprattutto da qui che veicoliamo l’immagine del Trentino come territorio delle Dolomiti Unesco. Sarebbe importante che tutto il sistema dei rifugi trentini, come ha fatto Pejo, possa rendersi maggiormente sensibile al tema della riduzione del consumo di plastica».

Le criticità

Come abbiamo visto in questi giorni nel corso del nostro “Caso della settimana”, la filiera trentina del riciclo presenta però oggi alcuni limiti: come il fatto di non poter accettare le bioplastiche (seppur biodegradabili) nella raccolta dell’organico, così come i sacchetti dell’ortofrutta che - pur compostandosi almeno in parte - rilasciano comunque impurità nel materiale che residua dalla trasformazione del rifiuto umido.













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