La Lega: «Rovereto fuori dalla Comunità di valle della Vallagarina»

Disegno di legge della Lega. «Il modello è Trento, se no si va in serie B»



ROVERETO. Con raro tempismo la Lega Nord interviene nel dibattito sul difficile cammino di entrata a regime della Comunità della Vallagarina, in particolare nel rapporto con il Comune di Rovereto, e presenta un disegno di legge che chiede la modifica della legge provinciale numero 3 del 2006 che istituisce le Comunità. In sintesi: Rovereto fuori dalla Comunità e rapporti con i 17 Comuni della valle e con la Vallagarina regolati da convenzione. Sulla falsa riga di quanto succede a Trento. Il disegno di legge, primo firmatario il moriano Claudio Civettini, dovrebbe essere discusso dalla Iª commissione legislativa provinciale entro luglio. Ormai da qualche mese i mal di pancia - anche in ampi settori della maggioranza comunale, sindaco Miorandi incluso - sul trasferimento di alcune importanti competenze, in primis i servizi sociali, alla Comunità, non sono certo rimasti confinati dentro palazzo Podestà. A fine febbraio Comunità e Comune hanno sottoscritto una convenzione per la costituzione di un tavolo tecnico per la definizione del modello organizzativo che porterà al trasferimento dei servizi, sociali come primi ma, in futuro, anche altri, secondo quanto previsto dalla legge. Ma in ballo non c'è solo il ruolo di Rovereto città capoluogo ma pure soldi. E tanti. Perché se è vero, come dice il consigliere comunale leghista Viliam Angeli, che «il bilancio comunale sarebbe dimezzato, passando da 65 a 32 milioni» è chiaro che non si parla di bruscolini. Ora, se l'assessore provinciale Gilmozzi ha convocato l'altro giorno gli Stati generale delle Comunità (e nelle settimane precedenti aveva dichiarato al Trentino la disponibilità a ritocchi normativi), la Lega, con le dovute proporzioni, ha schierato i suoi per presentare il ddl nella sede roveretana: l'onorevole Maurizio Fugatti, il consigliere provinciale Civettini, quelli comunali Angeli e Mara Dalzocchio, due dei rappresentanti nell'assemblea di Comunità, Filippo Patauner e Renzo Masera. Fugatti ha sottolineato come la Lega sia sempre stata contraria alle Comunità di valle ritenendo che «sono i Comuni, in quanto istituzioni le più vicine possibili ai cittadini, a dover essere valorizzati». Stando però così le cose, è in pratica il ragionamento leghista, si faccia almeno di necessità virtù. «Non si tratta di tornare indietro ai comprensori - ha specificato Civettini - ma di riconoscere a Rovereto un ruolo e una funzione come previsto dalla legge per Trento. Perché è indubitabile che Rovereto è la città guida della Vallagarina e ha delle peculiarità, per ruolo ed erogazione dei servizi, ben diverse rispetto a quelle degli altri Comuni. Qui non si tratta di essere a favore o contro ma di ordinare e dare stabilità ad un sistema per continuare a garantire l'alta qualità dei servizi». «La città ha esigenze diverse rispetto al resto del territorio - hanno proseguito Angeli e Dalzocchio - La legge attuale è un pasticcio e va migliorata. E' un atto dovuto nei confronti della città che rischia un depauperamento dei servizi che ci porterebbe in serie B». E con un paio di frasi ad effetto che fanno della Lega al tempo stesso partito di lotta e di governo (da altre parti), Civettini conclude. «In fondo stiamo togliendo le castagne dal fuoco a Dellai. Altro che Stati generali. Quelli sono solo una flebo per una legge che non decolla». (pa.pi.)

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