GLI ANIMALISTI

La Lav: l'orso è stato provocato

La Lega antivivisezione attacca Rossi per la decisione di catturare il plantigrado e chiede: intervenga Renzi



TRENTO.

La Lav attacca la giunta provinciale per la decisione di catturare l'orso e chiede l'intervento di Renzi e dell'Europa: "Ci risiamo, l’emotività ha avuto il sopravvento, come accaduto per l’Orsa Daniza dieci mesi or sono, e così il copione si ripropone ulteriormente aggravato: la Provincia di Trento ha emesso un’ordinanza di cattura per captivazione permanente, in alternativa l’abbattimento, per l’orso che due giorni fa avrebbe aggredito un uomo. Con poche righe il Presidente Rossi decreta il futuro di un orso, senza neppure darsi il tempo per poter valutare la situazione che ha portato al ferimento dell’uomo. Eppure sarebbe stato sufficiente consultare il sito web della Provincia per sapere che "Se lo si incontra a breve distanza, stare calmi e non allarmare l’orso gridando o facendo movimenti bruschi". Tutto l’opposto di quanto risulterebbe aver fatto il signor Molinari, che in una sua dichiarazione afferma di avere “alzato le braccia al cielo e urlato con tutto il fiato che avevo in gola". Ed ancora, sempre dallo stesso sito della provincia, apprendiamo che il Presidente Rossi, a fronte del pagamento della modica cifra di 2 euro, avrebbe potuto acquistare una copia in lingua italiana del volume “L’orso bruno è pericoloso?” dalla quale avrebbe potuto apprendere che uno dei "fattori che incrementano l’aggressività" dell’orso, è la "presenza di un cane nelle vicinanze", evento puntualmente riscontrato nel fatto accaduto a Cadine. Dal quadro esposto, ne deriva chiaramente che l’orso è stato provocato, una eventualità non contemplata nel PACOBACE (Piano di Azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi Centro-Orientali), il piano d’azione che contiene le azioni da attivare nei casi di riscontrata pericolosità di un orso. A fronte di questi elementi, è chiaro che l’ordinanza è del tutto illegittima perché fondata su considerazioni non pertinenti il caso in questione. Ancora di più perché lo stesso PACOBACE dispone che “l’eventuale abbattimento di un orso richiede una specifica autorizzazione da parte del Ministero, concessa sulla base di un parere dell’ISPRA". Eppure non risulta esistere né autorizzazione ministeriale, né parere ISPRA".

La Lav poi prosegue duramente: "Azioni da far west non sono accettabili: è necessario che ora il Ministro Galletti dia un chiaro segnale della sua presenza, la gestione della popolazione degli orsi trentini deve essere rimossa dalle competenze della provincia di Trento che ancora una volta ripropone misure del tutto inadeguate ed illegittime violando il protocollo predisposto dalla stessa Provincia. Gli orsi sono un “patrimonio indisponibile dello Stato”, ma anche animali particolarmente protetti dalle direttive comunitarie, è quindi necessario che il Governo dia una segnale inequivocabile, avocando a sé la gestione della popolazione degli orsi trentini, preso anche atto delle difficoltà della Giunta provinciale di Trento a gestire in modo responsabile e non cruento la popolazione di orsi. Chiediamo al Presidente del Consiglio Renzi un suo intervento immediato: la situazione che si è venuta a creare a Trento è del tutto fuori controllo. L’Ordinanza anti-orso della giunta Rossi espone il nostro Paese a pesanti sanzioni da parte dell’Unione Europea per violazione della direttiva Habitat che prevede per gli orsi una “protezione rigorosa” La Lavda parte sua, ha già provveduto ad inviare una lettera urgente al Commissario Europeo per l’ambiente Karmenu Vella, perché prenda i provvedimenti necessari alla luce delle gravi violazioni della legislazione comunitaria.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: a Trento la Vergine in processione

Per la prima volta dallo scoppio delle ostilità, in Austria si parla di guerra contro l’Italia. A Trento si prega, la Vergine dei Dolori viene portata in processione lungo le vie della città, mentre continuano ad arrivare le liste dei caduti al fronte. E le testimonianze, terribili.