La filosofia non è una barba: la insegno anche ai bambini
In una società dove tutto è rapido, la filosofia ricorda che possiamo fermarci e riflettere autonomamente
TRENTO. Giovedì scorso si è celebrata la Giornata mondiale della Filosofia, istituita vent’anni fa dall’Unesco. Ma la filosofia ricopre ancora una posizione di valore oggi? Ne è convinta la professoressa Irene Zavattero, docente di Storia della Filosofia Medievale al Dipartimento di Lettere e Filosofia, che ne ha parlato in un’intervista al giornale universitario UniTrentoMag.
«Più che celebrare la filosofia in una sola giornata, la speranza è quella che la si possa ancora "praticare". - commenta la docente - La sua importanza è quella di ricordare che ciascuno di noi può acquisire gli strumenti necessari per riflettere in modo autonomo e operare scelte consapevoli, questo è il vero valore della filosofia. La sua bellezza e grandezza rimangono invariate per le donne e per gli uomini di tutte le epoche. A essere cambiati sono i contesti storici e culturali, ma gli interrogativi sono sempre gli stessi: il senso dell’esistere, qual è l’origine di tutte le cose, il perché del male, dove risiede la felicità, se esiste un dio».
La professoressa Zavattero è convinta che un giovane che decide di seguire il corso di Laurea in filosofia all’Università spesso cerca delle risposte. «Al termine del suo percorso di studi non ne troverà, però, una soltanto, bensì tante quanti sono gli autori e i testi con cui si sarà confrontato. - continua la docente - Avrà, soprattutto, appreso un metodo, oltre a contenuti legati agli autori e ai testi, coi quali affinerà il proprio senso critico e imparerà a sviluppare autonomia di pensiero».
In antichità, racconta Irene Zavattero, la filosofia è nata dal senso di meraviglia e da quello deriva il desiderio di scoprire di più sul mondo, ma la filosofia è ancora attuale, oggi più che mai. «Questo è ciò che la filosofia fa ancora, insegnare a meravigliarsi - racconta la professoressa - a lasciarsi sorprendere dalla complessità che ci circonda. Il che vuol dire sottoporre a scrutinio critico ogni credenza, liberandosi dall’ovvio e immaginando nuovi scenari possibili. La filosofia, come dimostra Platone nella Repubblica, immagina mondi migliori e cerca di contribuire a realizzarli».
La filosofia può addirittura essere insegnata anche ai più piccoli. A tal proposito infatti, lo scorso settembre, nell’ambito del "Summer Camp UniTrento", la professoressa Zavattero e la professoressa Manuela Valle hanno organizzato un’iniziativa dedicata a bambini e bambine, “Philosophy for Children”. «Con la filosofia non solo si può giocare, ma ci si può anche divertire. - spiega Zavattero - Naturalmente, è necessario che chi conduce il laboratorio di filosofia sappia scegliere stimoli (testi, immagini, video) opportuni all’età e sappia accompagnare la discussione senza cedere alla tentazione di "fare lezione". I bambini e le bambine che abbiamo coinvolto al Summer Camp hanno risposto molto bene e questo dimostra che ciascuno di noi ha dentro di sé la capacità di ragionare e porre problemi, quindi di fare filosofia. La Philosophy for Children aiuta a riflettere, ad argomentare, a porsi delle domande e ad ascoltare gli altri. Tutto questo serve per stimolare, insieme al pensiero cognitivo, le competenze relazionali, la fantasia e la creatività nei bambini».
Le potenzialità educative e formative della filosofia, quindi, nella pratica scolastica e in altri luoghi di apprendimento sono enormi. «È proprio così - afferma la professoressa - perché prima di tutto, la filosofia favorisce la capacità di argomentazione e di ascolto». Vivendo in una società spesso basata sulla prevaricazione come la nostra, dove vince chi urla più forte, la filosofia serve invece per costruire un dialogo costruttivo, un confronto positivo che permette di limare le proprie convinzioni per maturarne di nuove e inaspettate. Ci aiuta anche a sviluppare senso critico rispetto alle notizie – spesso false – da cui siamo continuamente sollecitati.
La filosofia può anche rapprensentare un valore riabilitativo, civile e politico in Università - come spiega la professoressa Zavattero - basti pensare che ai corsi in Filosofia di UniTrento sono iscritte due persone detenute.
Il Corso di Laurea in Filosofia organizza anche il "Circolo dei lettori", con l’obiettivo di creare un collegamento più stretto tra università e scuola secondaria di secondo grado. «Chi insegna nelle scuole superiori forma i futuri iscritti ai nostri corsi di laurea. -commenta Zavattero - Nelle aule scolastiche, inoltre, fanno pratica come tirocinanti i nostri studenti e le nostre studentesse. Spesso, però, c’è distanza fra scuola e università. L’obiettivo del Circolo, che si tiene con cadenza mensile, è quello di creare rete facendo filosofia insieme, rileggendo i grandi classici del pensiero, ma anche discutendo testi inerenti a tematiche più attuali».