La disfida delle Albere si chiude Un piano a Sgarbi e uno a Zecchi 

Il Palazzo conteso. L’assessore Mirko Bisesti ha inviato ai presidenti una lettera con la decisione della Provincia Dal 26 ottobre al primo piano ci sarà spazio per il Muse, al secondo per il Mart. E il terzo livello andrà ristrutturato 



Trento. Un palazzo per due, a far data da sabato 26 ottobre. Stefano Zecchi al primo piano. Vittorio Sgarbi al secondo. Il terzo piano? Rimarrà vuoto perché da quella porzione di Palazzo delle Albere si parte con la ristrutturazione dell’iconica struttura. Una divisione di cencelliana memoria quella messa nero su bianco dall’assessore alla cultura Mirko Bisesti che in quest’occasione ha messo in campo un’insospettata vena dorotea per mettere la parola fine al braccio di ferro tra i due presidenti, Zecchi del Muse e Sgarbi del Mart, per un Palazzo che negli ultimi anni era stato lasciato pressoché in balia di se stesso.

Il motivo del contendere è stato scritto e ridetto. Zecchi ritiene che il Palazzo, praticamente al di fuori del Muse, sia la sede ideale per diventare una propaggine della struttura che presiede. Ma Sgarbi, che presiede il Mart, ricorda che il Museo era nato proprio lì e che la sede trentina della Albere spettava appunto a lui e a Rovereto.

C’ erano state parole grosse, minacce di dimissioni da una parte (anzi da una presidenza) all’altra, con Zecchi e Sgarbi che ritenevano di avere entrambi diritto di usufruire di Palazzo Albere: «Lunedì (oggi) salgo a Trento a prendere possesso del Palazzo» aveva detto l’altro giorno Sgarbi alla nostra redazione di Rovereto.

«Beh, semmai ne prenderebbe possesso lunedì prossimo. La lettera che ho mandato ad entrambi i presidenti metteva quella data, il 21. Forse il presidente Sgarbi viene a dare un’occhiata, ma il suo secondo piano non è ancora disponibile, Anzi - osserva l’assessore alla cultura Mirko Bisesti - ho chiesto loro di pazientare sino a sabato 26, visto che si dovrà procedere allo smontaggio di una mostra».

Se Sgarbi conta le ore per il suo sbarco alle Albere, da Modena conferma il suo assenso all’accordo anche il presidente del Muse Stefano Zecchi: «Sì sì, La soluzione individuata dall’assessore Bisesti mi pare all’insegna del buon senso. Una decisione molto giusta, anche in prospettiva. Vede, in prospettiva, tutta la dimensione scientifica e quella artistica io spero che un giorno abbiano una loro coerenza, una visione collegabile. Quindi va bene così: io per principio non faccio barricate. Non è un problema aspettare qualche giorno in più rispetto al 21, perché Provincia e Comune avevano già preso degli accordi per allestire una cosa su Leonardo. Non è una cosa che mi riguardi, la possono benissimo lasciare. D’altra parte vi annuncio che per metà della settimana prossima ho in programma di fare una conferenza stampa assieme al direttore del Muse Michele Lanzinger: crediamo sia l’occasione per fare un po’ di chiarezza su tutta la questione. La divisione? Io sono al primo piano, Sgarbi sta al secondo, il terzo deve essere restaurato. Questo è stato messo nero su bianco dall’assessore» osserva Zecchi.

In mezzo ai due contendenti si era fatto sentire, tempo fa, anche il governatore Maurizio Fugatti: «Veniamo da un periodo in cui le idee erano ben poche – affermava – Adesso ce ne sono tante, è un bel passo in avanti. Dopodiché, troveremo il giusto equilibrio. L’importante è fare le cose e valorizzare le idee». E la soluzione, salvo colpi di scena, è stata trovata. G.T.













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