L’orto in affitto, successo che contagia tutte le età

Trento sud, l’idea di Armando Ciurletti di “frazionare” il suo terreno conquista sempre più agricoltori in erba: «Socializzi e apprezzi il duro lavoro»


di Claudio Libera


TRENTO. L’idea di Armando Ciurletti, di “frazionare” 3.000 metri di terreno dei 16 mila dell’azienda agricola che circonda il B&B Le Giare in località Ghiaie a Trento Sud, si è di dimostrata vincente. Basta lanciare lo sguardo dal parcheggio di fronte al PalaTrento e verificare “de visu” nella sua semplicità, il classico “uovo di Colombo”. Rendere pratica l’idea di affittare un pezzo di terra a privati per coltivare, in un mini appezzamento di 50 metri quadrati, insalata, pomodori e zucchine, peperoni e cavoli cappucci, rapanelli e biete, per non dire di cipolle e melanzane nella splendida campagna di Trento Sud.

Il Comune da qualche anno aveva avuto “la stessa pensata”, affidando gratuitamente mini orti ai pensionati ma ora è arrivata la proposta dell’Armando, titolare dell’Azienda Agricola e del B&B Le Giare, in zona Ghiaie. Un’attività, quella agricola, praticata da oltre cento anni partendo dal nonno ed arrivando ai giorni nostri. Sempre qui, ai Giaroni, dove di fronte c’era un grande bosco di acacie che arrivava fino all’Adige e poche case storiche. Ed i risultati si vedono. “Trentatrè gli orti affittati – dice Armando – con gente che arriva dalla città ma pure dai sobborghi ed anche dalla Valle dell’Adige, gente alle prime esperienze qualche infarinatura ma nulla di più. E soprattutto, la mia grande soddisfazione, i giovani che si accostano a questo hobby naturale con l’entusiasmo che avevo dimenticato esistesse.”. “Bravo l’Armando” – esclama Francesco Cereghini – un “neo coltivatore diretto” di Trento, classe 1952 che prosegue “Non c’è più nessuno che sta in campagna e nella mia famiglia ricordo la nonna che coltivava le patate in valle di Non ma nulla di più. I consigli del Ciurletti sono preziosissimi per tutti noi”.

E la dimostrazione arriva anche dalla passione con la quale Roberta Zanghellini di Trento si accosta alle sue mini coltivazioni, con l’entusiasmo allevato insieme ai pomodori coadiuvata in questo dal marito Loris Paoli, “zoccolo duro” di Pergine Valsugana ma originario di San Lorenzo in Banale. “Lavorare qui, oltre che a socializzare e scambiarsi consigli che vanno oltre la coltivazione degli ortaggi, serve a capire quanto duro fosse un tempo il lavoro dei nostri nonni agricoltori”. Dello stesso avviso ma con un entusiasmo ancora più contagioso, Roberta De Bona di San Michele all’Adige, al sesto mese di gravidanza, che attende per settembre di dare alla luce la sua prima bambina “Vedo crescere l’insalata insieme al pancione”, dice come battuta e sorride al marito Stefano Vegher di Trento che promette per settembre all’Armando Ciurletti di festeggiare a suon di spumante. Infine le affermazioni di Vittorio Franzoi, di Trento, enologo alla Vivallis, neofita di ortaggi pur con conoscenze nel mondo agricolo che vanno affinate, unendole magari alla capacità culinaria dimostrata nel compleanno del papà quando ha preparato gli gnocchi con l’ortica raccolta proprio qui, agli orti dell’Armando Ciurletti a Trento Sud. Armando Ciurletti, una vita trascorsa nella cooperazione, direttore responsabile delle Famiglie cooperative sia a Miola di Pinè che a Strigno, fino al 2001, quando non si è più riconosciuto in alcune scelte dei vertici, ho ripreso in mano l’azienda agricola, ristrutturato la casa di famiglia, sistemato quella che un tempo era la stalla e realizzato il B&B, in cui propone i suoi prodotti per le colazioni, con la moglie che si interessa di erbe officinali. Ed a lato dispensa consigli, fa incontrare gente, crea comunità laddove l’idea del singolo in solitaria mal si concilia con il collaborare e lo stare assieme.













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