L’orsa Jj4 resta libera: respinta l’istanza della Provincia al Tar 

Il decreto. Bocciata la richiesta di piazza Dante di cancellare il decreto dello stesso Tar della settimana scorsa. «La cattura determinerebbe effetti irreversibili per la cura dei cuccioli»



Trento. La cattura di JJ4 prima dell’udienza già fissata davanti ai giudici del Tar l’8 ottobre «determinerebbe effetti irreversibili sulla sua condizione per quanto segnatamente attiene alla propria cura dei cuccioli». Ma anche che «nella comprovata evenienza di nuovi e ben circostanziati episodi probatamente comportanti grave pericolo per le persone, rientra sempre nei poteri del Presidente della Provincia l’adozione di ulteriori provvedimenti contingibili e urgenti». Così scrive il presidente del Tar trentino, Fulvio Rocco nel decreto con cui respinge l’istanza presentata dalla Provincia. Istanza che chiedeva al Tar di revocare il decreto dello stesso Tar del 16 settembre. Il “caso” è quello che riguarda l’orsa Jj4 accusata di aver aggredito padre e figlio sul Peller a giugno. Pochi giorni fa il Tar - su ricorso presentato da Enpa e Oipa - aveva annullato l’efficacia dell’ordinanza della Provincia nella parte in cui prevedeva la cattura dell’orsa. Una decisione sulla quale, come detto, era stata presentata istanza di revoca. Respinta. E quindi la sorte dell’orsa sarà discussa l’8 ottobre nell’aula di via Calepina.

«Ancora una volta - è il commento di Oipa ed Enpa - contro la pervicace volontà della Giunta del Trentino di condannare all'ergastolo l'orsa JJ4, vincono la ragione, la scienza e la legalità, nel rispetto del Pacabace e delle regole nazionali e internazionali in materia. Nei giorni scorsi avevamo già espresso la nostra grande preoccupazione e le nostre obiezioni riguardo il resoconto di quello che è stato presentato come un attacco a due forestali trentini. I loro comportamenti, del tutto contrastanti con le regole da tenere nei confronti degli animali selvatici, dimostrano chiaramente che la Provincia di Trento non sta esercitando quel dovere di formazione e di informazione che a tutti i livelli è fondamentale. Come risulta dallo stesso verbale redatto dalla forestale, infatti, i due uomini, inviati sul posto evidentemente per esercitare pressione sull'orsa, hanno agito all'opposto di quanto previsto. In attesa di vedere in ottobre gli esiti delle discussioni dei nostri ricorsi sulle ordinanze di questa estate riguardanti le catture degli orsi in Trentino, ribadiamo il nostro impegno sul campo per difendere questo incredibile patrimonio indisponibile dello Stato».













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