L’ipotesi della giunta: portare una quota di orsi in Slovenia 

La gestione dei plantigradi. La Provincia vuole cercare soluzioni per tenere sotto controllo la popolazione  E intanto è stato diffuso il video del Servizio foreste e fauna che documenta l’ingresso di M49 nel recinto del Casteller



Trento. Un accordo con Lubiana per potare una quota di orsi in Slovenia (paese da dove sono arrivati i primi esemplari del progetto Life Ursus) e tenere così sotto controllo la popolazione di plantigradi in Trentino. È una delle ipotesi sulla quali ragionerà la giunta Fugatti. Ma al di là della fattibilità di un progetto di questo tipo, ovviamente non semplice, è chiaro che la giunta vuole trovare soluzioni per tenere sotto controllo il numero di esemplari sul territorio. In Slovenia (ne riferiamo a parte) una soluzione l’hanno trovata: proprio pochi giorni fa, non senza polemiche, il parlamento di Lubiana ha deliberato l’abbattimento di 200 orsi e 11 lupi. Si tratta della seconda campagna di abbattimenti dopo l’uccisione di 93 esemplari deliberata nel 2017.

Nel frattempo - si legge in una nota della Provincia - prosegue l’attività di monitoraggio dell’area dove si ritiene si trovi ancora l’orso M49 dopo la fuga dal recinto del Casteller. Ieri la Provincia ha anche divulgato un video del Servizio foreste e fauna che testimonia il momento del rilascio di M49 nel recinto del Casteller. Nel video (disponibile anche sul sito del Trentino) si vede la saracinesca della trappola alzarsi ed M49 lasciare il “tubo”: dopo qualche istante in cui l’orso si guarda attorno, si infila nella vegetazione e “sparisce”. Poco dopo, la rocambolesca fuga.

Ieri sulla vicenda M49 è intervenuta anche il sottosegretario all’ambiente Vannia Gava: «Credo che l'orso M49 vada al più presto catturato, la sua aggressività è stata acclarata da tempo e vanno prese tutte le misure necessarie per limitare la sua pericolosità. - afferma in una nota - Se poi ci saranno questioni di sicurezza pubblica, come ha detto il presidente Fugatti, sarà egli stesso a valutare il da farsi».«Io ovviamente mi auguro che ciò non accada. - prosegue Gava - Comprendo quindi le preoccupazioni di Fugatti che ha come prima esigenza quella di tutelare il territorio e la sicurezza pubblica, ma mi auguro che la vicenda si risolva con buonsenso ed equilibrio», aggiunge Gava secondo la quale «la cattura non può più essere rimandata e la Forestale, che ringrazio, sta lavorando per questo: sono certa che sarà a breve preso e messo in sicurezza, spero che così si plachino tutte le sterili polemiche di parte di queste ore che rischiano solo di nuocere all'immagine di un territorio straordinario come il Trentino».

Un appello perché venga revocato l'ordine di cattura dell'orso M49 è stato inviato ieri dall'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «L'orso M49 non ha mai aggredito, anzi non si è mai avvicinato a un essere umano e anche le sue scorribande hanno causato pochissimi danni rispetto alla decisione folle di volerlo uccidere», si legge nell'appello in cui si chiede a Mattarella di «ritirare il decreto di cattura e lasciare che questo orso possa vivere liberamente la propria vita come gli altri 60 orsi che vivono nella zona Trentino-Adamello. Anche i sondaggi dicono chiaramente che oltre la metà degli italiani è favorevole al fatto che l'orso possa vivere liberamente».

«L'orso M49, senza il radio collare che gli è stato tolto al momento dello cattura tre notti fa, non presenta segni distintivi certi, come confermato dal report della Provincia alla base dell'ordinanza di cattura del primo luglio. Come faranno, allora, a distinguere lui dagli altri orsi », si chiede invece la Lega anti vivisezione (Lav) in una nota con la quale, dunque, solleva dubbi sul fatto che l’orso immortalato dalle fototrappole possa essere davvero M49.













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