L’educazione alla legalità si studia in classe

Trento. "Educazione alla legalità" al posto dell'ora di religione : è quello che accade all'Università Popolare Trentina, che ha offerto agli studenti dei suoi corsi professionali la possibilità di...



Trento. "Educazione alla legalità" al posto dell'ora di religione : è quello che accade all'Università Popolare Trentina, che ha offerto agli studenti dei suoi corsi professionali la possibilità di avvalersi di un percorso imperniato sui valori di cittadinanza. A fare da guida durante le ore di "legalità" è il libro di testo presentato ieri alla sede dell'Università Popolare dal titolo "Appunti di diritto penale: i reati spiegati dai ragazzi ai loro coetanei", scritto già nel 2016 dall'avvocato Gerardo Gaiatto che ha raccolto i suggerimenti degli studenti coordinandone i lavori di gruppo.

Il risultato è un volume che tratta in maniera comprensibile ma non superficiale o semplicistica i temi spinosi del diritto, focalizzandosi sulle problematiche tipiche dei giovani, anche attraverso vignette spiritose: si toccano i temi della pena, del funzionamento dei processi, facendo riferimento a fenomeni come il bullismo, l'uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti, la guida in stato di ebbrezza. Il volume è giunto alla seconda edizione ampliata con nuovi contenuti ed è a disposizione di tutti gli istituti che vogliano utilizzarlo. Gabriele Mascara è uno studente "Upt" al quarto anno di corso ed è tra i fruitori del corso di "Legalità": «Sostituisce l'ora di religione e ci fa capire le conseguenze delle cavolate che facciamo noi ragazzi, in particolare con alcol e droghe e insultando sui social. Non sapevamo che molti di questi comportamenti fossero dei reati per cui possiamo essere denunciati e che possiamo denunciare a nostra volta». Il presidente di Università Popolare Ivo Tarolli ha sottolineato il valore morale dell'iniziativa: «La scuola lavora per il bene dando gli strumenti per combattere il male e le tentazioni della futura classe dirigente».

Il direttore dell'istituto Maurizio Cadonna ha illustrato lo sviluppo del volume: «Edito con Iprase, ha ricevuto i complimenti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È stato realizzato con la supervisione dei giuristi dell'Università di Trento e il contributo di Polizia di Stato e Tribunale dei minori». Plaude all'iniziativa il commissario del governo Sandro Lombardi: «Tramandiamo così ai giovani un senso civico ed etico». Il procuratore della Repubblica Sandro Raimondi ha ricordato come l'età dello sviluppo sia cruciale: «Dai 18 ai 30 anni c'è l'età della devianza con comportamenti criminosi, poi ci si stabilizza diventando veri criminali o persone oneste. Per questo è essenziale agire sull'educazione». F.P.

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