L’allarme di Ioppi: «Ci scippano i medici specialisti»

Trento. La Quarta commissione del Consiglio provinciale ha approvato il ddl del consigliere di Agire Claudio Cia che mira ad introdurre interventi per agevolare la formazione dei medici specialisti e...



Trento. La Quarta commissione del Consiglio provinciale ha approvato il ddl del consigliere di Agire Claudio Cia che mira ad introdurre interventi per agevolare la formazione dei medici specialisti e del personale infermieristico. La proposta ha ricevuto 5 sì, compreso Futura, e l’astensione del Patt.

Il ddl Cia

Il ddl, un solo articolo che modifica l’articolo 4 della legge del 1991, è stato interamente modificato rispetto al testo originario anche in seguito ad una serie di rilievi dell’assessorato alla salute. Il testo approvato ieri ha l’obiettivo di consentire ai medici neo specializzati in Trentino, prima di entrare in servizio per i due anni obbligatori nelle strutture sanitarie provinciali, di acquisire ulteriori competenze nell’ambito della loro specializzazione per la durata di un anno. Prima dell’approvazione del ddl, si sono tenute le audizioni. Il direttore dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon ha affermato che l’idea di offrire ulteriori possibilità di formazione per gli specializzati è condivisibile, ma i programmi devono essere coordinati con i piani di formazione e il fabbisogno dell’Azienda.

L’allarme di Ioppi

Il presidente dell’Ordine dei medici Marco Ioppi ha ricordato che gli specialisti scarseggiano anche in Trentino e che andrebbero incrementate le borse di studio. Borse di studio che non possono essere viste come un vincolo dal medico, ma come una possibilità di crescita migliore rispetto al resto d’Italia. Un obiettivo, ha aggiunto, e la posizione è stata condivisa dalla consigliera di Futura Lucia Coppola, che si può raggiungere costruendo con il medico il percorso formativo. L’impegno dell’Azienda sanitaria sul piano della formazione, inoltre, secondo il presidente dell’Ordine, «va potenziato come testimonia il fatto che molti concorsi per specializzati, anche al S.Chiara, rimangono deserti. Fidelizzare i medici, dare loro la possibilità di costruire carriere già a partire dai 30 anni (età nella quale all’estero si possono già avere responsabilità di strutture di ricerca) sono fattori indispensabili anche per affrontare la concorrenza che viene dall’estero». Ioppi ha ricordato infatti che anche in Trentino operano agenzie disposte a pagare all’Azienda sanitaria le penali pur di reclutare i medici specialisti per gli ospedali esteri. Su questo tema, ma in generale sulla sanità, ha concluso il presidente dei medici, c’è bisogno di un «patto sociale», «soprattutto da noi dove il 95% degli operatori lavorano nel settore pubblico, tra operatori della sanità, istituzioni e cittadini per realizzare progetti pilota anche per il resto del Paese».

Gli studenti di medicina

La Quarta commissione ha ascoltato poi le rappresentanti di Astmed, l’associazione degli studenti di medicina, le quali hanno detto di condividere nella sostanza il ddl e hanno chiesto un aumento delle borse di studio per le specializzazioni e l’innalzamento dell’obbligo dei due anni di residenza per ottenerle, perché si sono riscontrati troppi cambi di residenza “furbi”. Le rappresentanti di Astmed hanno sottolineato, inoltre la necessità di snellire, dal punto di vista burocratico, l’accesso al tirocinio degli studenti di medicina. L’assessora Segnana ha detto che si cercherà di porre rimedio a questi problemi che riguardano soprattutto la parte assicurativa. Lucia Coppola ha chiesto che la commissione ascolti in audizione nei prossimi giorni i rappresentanti del mondo del volontariato e delle cooperative sociali che si trovano in difficoltà in seguito alla riforma nazionale del Terzo settore di due anni fa e ai tagli, fino al 5% dei budget, introdotti nella scorsa legislatura. Segnana ha ricordato che i tagli derivano da una delibera del 2018 e che la giunta interverrà nell’assestamento di bilancio.













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