Kaswalder e Stanchina a mollo. Premiato il maestro dell’altalena 

La “Tonca”. Gran folla sull’Adige per lo show della giudice Loredana Cont che ha fustigato i politici  “Condannati” anche Maschio e Bridi per la proposta di trasformare l’ex Panorama in un bordello La “Bepina di San Venceslao” ad Alessio Zeni e i suoi alunni per la canzone natalizia pro integrazione


Danilo Fenner


Trento. Eh no, non è l’anno di Fugatti e di Andreatta. Graziati. L’onta della Tonca li ha risparmiati. In compenso, giù Kaswalder, Stanchina, Bridi e Maschio.

Ma una volta tanto la notizia dei “toncati” passa quasi in secondo piano. Ricordate la vicenda dell’Altalena – ormai così è passata alle cronache, anche nazionali – cioè della canzone natalizia composta dagli alunni dell’Istituto comprensivo Trento 6? Quel brano è diventato ben presto un inno all’integrazione, all’accoglienza, all’educazione alla diversità. Una risposta, sia pure indiretta, alle dichiarazioni rilasciate dalla consigliera provinciale leghista Katia Rossaro, che subito dopo le elezioni ebbe a dire: «I bambini stranieri si appropriano dei giochi al parco pubblico e questo crea disagio». Bene, ieri a sorpresa – per la prima volta nella storia della “Tonca” vigiliana – Loredana Cont, la “giudice” del tradizionale tribunale di queste feste, ha assegnato un premio speciale ad Alessio Zeni, il maestro che ha ideato con i suoi alunni quella canzone. «Come sapete la massima onorificenza del Comune di Trento è l’Aquila di San Venceslao» ha spiegato la giudice Cont al termine della lettura della “sentenza”. «Noi assegniamo la Bepina di San Venceslao dell’artista Danilo Petri a chi ha compiuto qualcosa di positivo e a mio modo di vedere questo premio va ad Alessio Zeni, il maestro che ha ideato quella canzone, “l’Altalena”, cantata dai bambini delle elementari che parla di integrazione, di diritti umani dell’aspettativa di un futuro migliore per tutti. E se queste idee – ha concluso Loredana Cont - riusciamo a trasmetterle ai più piccoli possiamo sperare, davvero, che il mondo potrà essere migliore».

Una chiusura col “cuore” per una sentenza che, come sempre, ha divertito e coinvolto la grande folla assiepata lungo gli argini dell’Adige, in un tardo pomeriggio afoso e con il fiume ingrossato per le recenti piogge, cosa comunque che non ha impedito lo svolgimento regolare della tradizionale zatterata.

E Loredana Cont non ha deluso le aspettative di quanti si aspettavano le frecciate sarcastiche contro la classe politica locale, da sempre nel mirino dei giudici delle Vigiliane. Con un finto incidente diplomatico in avvio di sentenza, suggerito proprio dal rischio di uno stop alla zatterata a causa dell’ingrossamento del fiume: «L’è na scusa» ha sbottato la Cont. Secondo cui Fugatti, per imitare Salvini, avrebbe voluto semplicemente impedire uno sbarco di zattere a Trento. «Non concedo l’autorizzazione agli sbarchi nel porto di Trento. Il porto rimane chiuso» avrebbe detto Fugatti.

Poi, a seguire, come da tradizione l’elenco dei candidati alla Tonca. Che quest’anno – ha avvertito la giudice Cont – non va più considerata un disonore: «La Tonca è ambita, perché rimane nella storia e fa curriculum». E allora, via con la lista dei nomi: l’assessore Mirko Bisesti, che pur avendo cancellato il Clil dai programmi scolastici non merita di “vincere” la Tonca; il sindaco Andreatta neppure, anche se reo di non essere riuscito “a sciogliere i vari nodi che sono sotto gli occhi di tutti: il degrado della città in generale, del Bondone, l'ex Sloi, il PRG, il problema de l'Italcementi, dell'ex Atesina”; e l’assessore provinciale Roberto Failoni, anche lui risparmiato dalla Tonca pur avendo proposto di riaprire al traffico le strade dolomitiche.

Assolto pure il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Elementi a suo carico, secondo la Cont, ce ne sarebbero stati, un paio in particolare: la vicenda della Valdastico, su cui pare complicato trovare un accordo con il Veneto, ma soprattutto la gestione dell’immigrazione. E’ vero che Fugatti è in sintonia perfetta, su questo, con Roma: «ma noi Maurizio no sente ’na provincia Autonoma?» ha chiesto beffardamente la giudice. Troppo poco, comunque, per “meritarsi” la condanna.

Da lì in poi, una ridda di toncati: ben quattro, come si diceva. Si parte con l’assessore comunale Roberto Stanchina, «non perchè ogni tant l'è convinto de averghe deleghe che no 'l gà – ha sentenziato Loredana Cont - ma perchè in occasione degli ultimi mercatini di Natale mancheva i gabinetti, e se i ghera i era assolutamente insufficienti».

Una Tonca in tandem per Andrea Maschio e Vittorio Bridi, consiglieri comunali M5S e Lega. Motivo: l’idea di trasformare l’ex hotel Panorama di Sardagna in un bordello. «Perciò mi diria che a sto punto, Maschio e Bridi, uniti in un abbraccio, stretti stretti nell'estasi d'amor, i pol nar rento en la gabbia».

Ultimo dei “toncati” di questa edizione il nome più eccellente: il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, accusato secondo la Cont «di aver licenziato in tronco il suo segretario particolare Walter Pruner, reo di avere partecipato come uditore, al congresso del PAT fondato da suo padre Enrico Pruner, senza dirghelo!»















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