Itea, venti nuove case (vuote) nelle valli periferiche
Alloggi pubblici. Gli appartamenti sono stati comprati anni fa in centri come Lavarone, Luserna e Mestriago, ma nessuno li richiede. Ora la Provincia vuole assegnarli gratis a giovani
Trento. Una ventina di alloggi nuovi, mai abitati e costruiti o ristrutturati da poco. E vuoti. L’Itea ha già adesso appartamenti che potrebbero essere assegnati, ma che nessuno vuole perché si trovano in paesi decentrati, lontani dalle città e dai paesi più grandi. Una ventina di case che potrebbero essere assegnati in tempi brevi. Se solo qualcuno li volesse. I sindaci di alcuni paesi in cui si trovano questi alloggi hanno già chiesto all’Itea che li assegni a giovani coppie disposte a trasferirsi in questi centri a rischio spopolamento. E da qui nasce l’idea di inserire nell’assestamento di bilancio una norma che permetta di assegnare gratis questi appartamenti a prescindere dalle condizioni economiche. Si tratta di una norma che, nelle intenzioni della giunta provinciale, può raggiungere due obiettivi: impedire lo spopolamento di alcuni paesi e assegnare una casa a giovani disposti a trasferirsi, oltre a valorizzare un patrimonio attualmente inutilizzato. Gli alloggi vuoti dell’Itea si trovano in paesi come Lavarone, Luserna, Mestriago. Centri in cui in passato la società pubblica per gli alloggi sociali ha acquistato case nuove costruite da imprese edili della zona. Case che però nessuno ha richiesto.
Infatti, nonostante la lunghezza delle graduatorie, è difficile che qualcuno voglia andare lontano dai luoghi in cui lavora e vive. Così è nata l’idea di un’assegnazione che sia temporaneamente gratuita e, soprattutto, che non tenga conto dei normali criteri Itea. Solo che per fare questa cosa è necessaria una modifica di legge. Ed ecco, quindi, la necessità di inserire la norma nell’assestamento di bilancio, anche se di per sé l’esborso economico non è certo consistente.
L’idea della giunta provinciale, però, non piace al Patt. Con una lunga nota il segretario Simone Marchiori, il presidente Franco Panizza e i due vice Roberta Bergamo e Lorenzo Conci attaccano la giunta Fugatti: «Crediamo che il problema dell’appetibilità di zone particolarmente periferiche o difficilmente accessibili vada affrontato in modo diverso, senza forme di demagogia atte a creare false aspettative. Infatti, per rendere maggiormente attrattivi i centri periferici andrebbero garantiti maggiori servizi, un sistema di trasporto pubblico più efficiente e soprattutto possibilità di lavoro che permettano alla nostra montagna di continuare a rimanere attrattiva per chi decide di stabilirvisi. Non siamo assolutamente contrari agli incentivi per la prima casa, ma servono dei criteri oggettivi che vadano a sostenere giovani coppie, famiglie con figli o comunque con ridotte capacità economiche».