«In ospedale cardiopatici dimezzati» 

Parla il primario Bonmassari. Con l’emergenza sanitaria, drastico calo degli accessi all’unità coronarica. «È per la paura del contagio Ma i pazienti non devono sottovalutare eventuali segnali come dolori toracici o mancanza di fiato: in questi casi devono contattare subito il 112»


Sandra Chighizola


Trento. Molte sono le criticità legate alla salute emerse in un periodo di emergenza come quello che sta vivendo tutta la sanità. L’epidemia di Covid 19 ha modificato profondamente l’organizzazione di tutti i reparti ospedalieri, tra questi la cardiologia dell’ospedale S.Chiara ha attivato una serie di cambiamenti per dare risposte adeguate ai pazienti. Ne parliamo con il direttore dell’Unità Operativa, Roberto Bonmassari.

Dottor Bonmassari come sta influenzando la vostra attività questa emergenza?

Un dato importante per capire a fondo l’esigenza di un cambiamento interno, dovuto a questa epidemia, è il fatto che in tutta Italia, e anche da noi, si è registrato dall’8 marzo in poi un dimezzamento degli accessi da parte di pazienti con patologie coronariche. In sostanza si ricorre meno all’Ospedale.

Quale interpretazione viene data e come vi siete organizzati?

Le persone stanno a casa, la paura del contagio è forte ed è comprensibile, ma il nostro timore è che si sottovalutino delle avvisaglie anche importanti per quanto riguarda una sofferenza cardiaca. Per quanto riguarda l’eventuale pericolo di contagio, noi stiamo lavorando con grande attenzione per registrare velocemente degli eventuali sintomi di Covid 19. Se abbiamo anche un minimo dubbio facciamo subito il tampone e se dovessimo trovar un soggetto positivo agiremmo di conseguenza. Fino ad oggi ciò non è successo ma siamo preparati e organizzati ad un percorso specifico in totale sicurezza per il paziente e per i nostri operatori, inoltre abbiamo preparato due postazioni isolate nel caso ce ne fosse bisogno con tutta la strumentazione necessaria.

Ci sono naturalmente molti pazienti cardiopatici che a vario livello hanno bisogno del vostro intervento?

Certamente, noi diamo risposte a tutto il territorio e siamo perfettamente consapevoli che i nostri sono pazienti fragili e che per loro è un momento estremamente delicato, questa emergenza causata dal Covid 19 li espone a un rischio maggiore. Mi preme ripetere però un messaggio forte, che abbiamo sempre dato: ci sono alcuni segnali che necessitano una risposta veloce, ad esempio un dolore toracico improvviso, mancanza di fiato, una sincope o un battito accelerato, in questo caso va chiamata prontamente la centrale operativa dell’emergenza: il 112. Saranno gli operatori del 112 che decideranno di inviare o meno subito un’ambulanza e daranno indicazioni.

Che indicazioni avete dato ai pazienti per i controlli di routine?

La cardiologia di Trento con quella di Rovereto, diretta dal dottor Maurizio Del Greco, ha attivato percorsi alternativi o complementari alle classiche visite cardiologiche in ambulatorio. Chiamiamo al telefono i nostri pazienti distinguendo quelli che devono obbligatoriamente venire, garantendo la massima sicurezza, a un controllo e diamo loro una priorità; abbiamo un rapporto quotidiano attraverso un numero di telefono dedicato 0461-903344 e un periodo di ascolto quotidiano che va dalle 13.30 alle 15.30 per dirimere dubbi, risolvere questioni e discutere i casi.

Per le situazioni non acute va quindi contattato il proprio Medico di Medicina Generale?

Assolutamente sì, di fronte a un dubbio o una preoccupazione, il MMG deve essere il primo contatto, sarà poi il medico che si confronterà con noi. Ma ripeto per i sintomi che ho elencato prima, il riferimento è certamente il 112!

In questa emergenza anche voi siete state coinvolti nella cura e assistenza ai malati nei reparti Covid?

Dopo l’appello del Direttore Generale quattro persone del nostro reparto hanno dato la loro disponibilità e sono entrate nel pool che lavora a pieno ritmo, un gesto importante. Tutti stiamo condividendo questa emergenza assoluta, cercando comunque sempre di essere un punto di riferimento per i nostri malati cronici che vanno continuamente monitorati per evitare il rischio di uno scompenso cardiaco. Per quanto riguarda il Covid 19, siamo anche sempre in contatto la dottoressa Susanna Cozzio, direttore dell’Unità Operativa di Medicina dell’Ospedale di Rovereto, per qualunque apporto fosse necessario in questo momento così difficile e complicato.

Non dimentichiamo neppure il rapporto tra Ospedale e Territorio, la nostra cardiologa Lucia Cainelli porta avanti il progetto cardiologia in linea, un punto di riferimento importante per tutti i medici assicurando un contatto quotidiano al numero 0461-515422. Un ultimo invito ai cittadini, noi ci siamo, stiamo lavorando tutti dando il massimo a tutti i livelli e voi, se volete aiutarci restate a casa!

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