In due sul motorino a 16 anni: via libera

Cambia il Codice della strada. Giacomoni (vigili): «Pochi i minorenni che prima trasgredivano. Notifiche ai genitori»



TRENTO. Il comandante della polizia locale Lino Giacomoni ha dato disposizioni agli agenti di attenersi alla nuova normativa. Da lunedì, infatti, si può andare in due sul motorino anche se il conducente (abilitato alla guida) ha 16 anni. È una delle modifiche al Codice della strada introdotte dalla legge 115 del 29 luglio scorso (“Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea”). «Il divieto di circolazione - spiega l’Asaps, l’Associazione amici sostenitori polizia stradale - resterà in vigore solo per i 14-15enni in motorino e in caso di ciclomotori non idonei al trasporto di due persone».

La modifica riguarda solo l’età, osserva Giacomoni. Che spiega come in città non vi fossero, in realtà, molte inosservanze del precedente divieto. «Non abbiamo avuto un grosso riscontro di sanzioni irrogate a conducenti minori di 18 anni che trasportassero un passeggero. Forse accadeva ad altre latitudini, ma non qui. Se si veniva colti alla guida si andava incontro non solo a una sanzione pecuniaria, ma anche al fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni. Una sanzione pesante per un ragazzo che porta la ragazza. A parte il fatto che avrebbe dovuto rispondere pecuniariamente il genitore, che in quanto esercitante la patria potestà avrebbe anche ricevuto la notifica della sanzione stessa. Non solo: se il trasportato fosse rimasto coinvolto in un incidente, l'assicurazione non avrebbe pagato o avrebbe fatto rivalsa nei confronti del conducente».

Intanto a livello nazionale si levano critiche nei confronti delle modifiche al Codice della strada. Preoccupazione viene espressa in una nota il presidente di Codacons, Carlo Rienzi, secondo cui «le nuove misure non vanno certo nella direzione di aumentare la sicurezza stradale». Alla possibilità di andare in due sullo scooter a partire dai 16 anni, secondo Rienzi, «occorre infatti aggiungere la totale mancanza di controlli in Italia su motorini e minicar», con la «diffusione incontrollata» di mezzi modificati.(l.m.)













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