«Il tunnel al Rolle non costa 15 milioni»

Scalet (commissione valanghe): «Conformazione del territorio e spese di scavo sono diversi da quanto dice la Provincia»


di Raffaele Bonaccorso


PRIMIERO SAN MARTINO. A Primiero non va giù che a Trento, per mettere in sicurezza la strada del Passo Rolle, abbiano detto “no” alla galleria come alternativa alla soluzione di una carreggiata che passerebbe per la “Busa Bela” e cioè più sotto di dove di solito cadono le valanghe che bloccano la viabilità per giorni. E le oltre 1.700 firme sulla petizione per il tunnel ne sono una conferma. La Provincia porta come scusante che il tunnel costerebbe troppo rispetto alla realizzazione della strada della “Busa Bela” e che il budget massimo messo a disposizione per la viabilità del Rolle è di 4 milioni, mentre la galleria costerebbe 15 milioni. Ma è proprio questo il punto che viene contestato da più tecnici che hanno fornito consulenze alla proposta del tunnel formalizzata dal presidente della locale commissione valanghe Luciano Scalet.

«Come affermato già in autunno, chi di dovere ha decretato che le spese eccessive per un tunnel nascono dalla difficoltà di scavo in “Dolomia”, dichiarazioni – spiega Luciano Scalet - peraltro non smentite, di chi forse non conosce per niente la geologia della zona interessata. Se noi accettiamo dichiarazioni simili non andremo di certo molto lontano. Le spese di scavo sono facilmente quantificabili: la conformazione del luogo composta da “strati di Werfen”, praticamente è formata da terra di disgregazione accumulata dagli scarichi di Punta Rolle. Non dico certo che il costo possa essere irrisorio, ma di fronte ad una soluzione definitiva e ripeto “definitiva” per niente impattante, spenderei qualche soldino in più, magari con un intervento da parte di chi ha interesse a valorizzare un pezzo del nostro territorio, continuamente portato a simbolo del Trentino, ma già fin troppo martoriato».

Daniele Gubert aggiunge: «Per quello che ci hanno detto, entro un mese l’assessore provinciale Gilmozzi dovrebbe venire a Primiero con “la migliore scelta tecnica” entro il budget previsto per la messa in sicurezza della strada provinciale di Passo Rolle. Quindi entra in gioco la politica locale: siamo in grado, come territorio, di orientare la scelta verso la soluzione di maggior sicurezza, qualità paesaggistica, consenso pubblico? Vogliamo investire in una soluzione definitiva e adeguata al contesto di “uno dei luoghi più belli del mondo”, o ci dobbiamo accontentare di quel che passa il convento? A mio avviso parte degli utili dell’Acsm di Primiero, fermi nelle banche, e qualche residuo fondo territoriale, sarebbero ben spesi proprio lì, dove la Provincia non può (o non vuole) arrivare. E’ un’opera che definitiva, su cui la comunità tutta dovrebbe sentire la necessità di intervenire».

E il dibattito in rete si fa stringente. Scrive “Raffaele Agordo”: «Qui il problema non sono né gli assessori né i politici locali, ma solo l’arroganza di qualche “megadirigente” provinciale. Inoltre il costo del tunnel in due anni è passato da 8 a 15 milioni. Che qualcuno stia esagerando?». Gli fa eco Andrea Boghetto: «Sane parole quelle di “Raffaele Agordo”. Chissà che la Corte dei Conti si svegli e vada a vedere per causa di chi e dove sono gli sprechi quelli veri! La Provincia interviene su Rolle, Brocon e Fedaia senza cognizione di causa, per poter dire abbiamo fatto, spende alcuni milioni di euro e nonostante ciò le tre strade restano chiuse dopo ogni nevicata; se ha impiegato male i soldi dei cittadini i responsabili devono rispondere».













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