Col Rodella 

Il rifugio dello yak diventa un resort

Nel 2018 l’ampliamento del Friedrich August (in gran parte interrato): 21 suite, wellness e piscina. E la mucca trasformata in pollaio


di Elisa Salvi


COL RODELLA. Ebbene sì, il grande highlander (bovino scozzese) che accoglie escursionisti d’estate e sciatori d’inverno al Rifugio Friedrich August sul Col Rodella diventerà un pollaio. In buona parte lo è già, anche se le galline dovranno aspettare ancora un po’ per trovarvi ricovero: la struttura in legno di larice con scandole che riproducono il pelo morbido dell’highlander è quasi ultimata e resterà pure il mitico passaggio per gli sciatori tra le zampe del grande animale (ora) di legno.

Un’idea curiosa venuta a Günther Prinoth e al figlio Johannes, titolari del rifugio: «La mucca - così la chiama Johannes, 22 anni, carattere deciso e papà della piccola Alexa avuta dalla compagna Michaela - aveva fatto la sua storia. Era di polistirolo dipinto, ma gli agenti atmosferici e il passaggio degli sciatori l’avevano deteriorato. Dovendo ricostruirlo, abbiamo pensato che la pancia dell’animale sarebbe stata una bella casa per le nostre galline padovane, moroseta e brahma».

Così da una ventina di giorni un’azienda fiemmese è al lavoro per questo insolito pollaio (costo: 25 mila euro circa) di cui è rimasta solo la testa originale e che, in futuro vedrà, oltre alla tettoia adiacente, pure un piccolo stagno e un’area verde recintata per proteggere gli animali: «D’estate durante il giorno il pericolo per le galline sono i cani, dopo le 17 invece le volpi e, verso il tramonto, l’aquila che si fa sempre un giretto quassù». Ma questa non è l’unica novità che attende il rifugio.

Questa è l’ultima estate del «vecchio» Friedrich August, a cui Günther ha dato l’attuale forma con un restauro nel 1995. Infatti, da maggio prossimo inizieranno i lavori per un massiccio rinnovo che lo trasformerà in un lussuoso resort d’alta quota: 21 junior suite al posto delle 16 camere attuali (8 con il bagno in comune), zona ristorante più ampia con terrazza e veranda ingrandite, un’area wellness da 500 metri quadri con una piscina infinity con acqua riscaldata (aperta pure l’inverno) che darà l’idea di fare un tuffo verso i Denti di Terra Rossa, e un garage interrato. «Si tratta di un ampliamento importante del rifugio che però non impatta perché molti spazi saranno interrati a partire dal garage, perché in questo ambiente spettacolare non si dovranno vedere auto all’aperto. Risistemeremo la strada per garantire l’accesso ai clienti da Passo Sella, ma non ci saranno vetture in giro. Solo gli spostamenti necessari».

Se tutto andrà come previsto, da dicembre 2018 si potrà entrare nel nuovo Friedrich August «In quell’inverno si potrà usufruire del nuovo ristorante, ma la sistemazione continuerà anche nell’estate 2019». Il tutto per diversi milioni di euro (in parte coperti da contributi). «È una grande scommessa - sottolinea Johannes - ma non so immaginare il futuro con la mia famiglia se non qui». E se il rifugio cambierà aspetto (probabilmente rimarrà aperto tutto l’anno), ci sarà sempre spazio per i bovini scozzesi, simbolo del presidio alpino: «Sono arrivati dieci capi dalla Scozia nel 1998, ora nel abbiamo 120. Sui nostri pascoli attorno al rifugio ce ne sono 25, compresi alcuni yak e tre lama, il resto sono nella malga della Val Duron. Non ce ne separeremo mai, perché sono facili da allevare e la nostra proposta gastronomica distintiva è a base di highlander». Ecco perché la «grande mucca» rimarrà al suo posto. «Qualche turista desideroso di trascorrerci una notte ci ha chiesto di far diventare il pollaio una suite», dice sorridendo Günther. Chissà che, in futuro, non accada.

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