Il commosso addio a Gianni Faustini 

I funerali del giornalista. Ieri mattina, nel cimitero di Trento, l’ultimo saluto della comunità all’uomo di cultura: «Nella sua opera  professionale ha dato a questa terra un contributo qualificato e significativo». La cerimonia officiata da don Lino Zatelli e don Ivan Maffeis



Trento. È stata una cerimonia sobria. Ieri, in una fredda mattinata, si è svolto al cimitero di via Madruzzo a Trento il funerale di Gianni Faustini, 85 anni, scomparso l'altro giorno a casa sua, in città, per un male incurabile che lo affliggeva da tempo.

Faustini, come ha ricordato mercoledì su queste “colonne” Alberto Folgheraiter, è stato un giornalista che ha attraversato momenti determinanti per l'assetto politico-istituzionale di questa terra, sia per il Trentino che per l'Alto Adige/Sudtirol, che, tra gli anni Sessanta e Settanta ma anche in seguito, hanno condotto all'autonomia delle due province all'interno di una cornice regionale. Ne è stato attento osservatore, di quella fase come di altre della storia provinciale e regionale, dirigendo i quotidiani Alto Adige e l'Adige ma anche in qualità di caporedattore della Rai, dirigendo le due redazioni unite di Trento e Bolzano. Ricoprendo inoltre molti altri incarichi in alcune tra le più importanti istituzioni culturali del territorio e scrivendo parecchi saggi di storia locale.

Diversi i colleghi, gli amici, gli esponenti della politica presenti e che si sono stretti attorno alla moglie Anna, ai figli Alberto (che ha seguito le orme paterne e ora dirige l'Alto Adige di Bolzano e l'Adige di Trento), Alessandra, Paolo e alle loro famiglie.

La cerimonia, che si è svolta all'aperto, all'esterno della cappella cimiteriale (in ottemperanza alle misure anti contagio), è stata officiata da don Lino Zatelli, parroco di San Carlo Borromeo e dal giornalista don Ivan Maffeis che, dopo un lungo periodo romano, ora è parroco a Rovereto.

Tra i presenti, Michl Ebner, amministratore delegato di Athesia che pubblica i quotidiani Alto Adige, Trentino, Dolomiten e l'Adige, accompagnato da altri responsabili del gruppo. Ma anche gli ex presidenti della giunta provinciale Lorenzo Dellai e Carlo Andreotti, l'ex parlamentare verde Marco Boato, Luciano Azzolini, che fu deputato e sottosegretario negli anni Ottanta e Novanta, Aldo Marzari e Claudio Eccher, già consiglieri provinciali, Paolo Piccoli, presidente del consiglio comunale di Trento, il presidente della società sportiva Aquila basket Gigi Longhi, il direttore del Trentino Paolo Mantovan, il condirettore dei giornali veneti del gruppo L'Espresso Paolo Cagnan, l'ex direttore del quotidiano l'Adige Pierangelo Giovanetti.

Nel corso della cerimonia, don Lino Zatelli, rivolgendosi ai partecipanti, ha detto che «la vostra presenza è una carezza di grande umanità e affetto. Quello che stiamo celebrando è un momento importante di condivisione e, per chi crede, di fede».

Per don Ivan Maffeis, a suo tempo direttore del settimanale “Vita Trentina”, «Gianni, nella sua opera professionale, ha dato a questa terra un contributo qualificato e significativo. Agendo con cultura, rara sensibilità, umiltà, rigore e saggezza. La nostra presenza qui, in questa giornata, è un atto di gratitudine nei suoi confronti». PA.PI.

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