«Il bypass trafora la nostra vita»
Gloria Bertoldi: “Sono arrabbiata. Vedo mio padre e mia madre stare male e non posso fare nulla”
TRENTO. Immaginate di scoprire che domani le Ferrovie dello Stato decidano di passare con le rotaie vicino a casa vostra, ad uno sputo dalle vostre finestre. Immaginate di dover rinunciare alla proprietà del vostro terreno (che magari avete coltivato per una vita) e, come se non bastasse, di dover mettere in conto di dover vivere per qualche anno nel bel mezzo del cantiere, fra polvere, ruspe e depositi di materiale. Immaginate di avere 80 anni e di vedere sfumare davanti ai vostri occhi il lavoro fatto per la vostra famiglia: vostra moglie, le vostre due figlie e i cinque nipoti. E immaginate di sentirvi dire che “questa è la modernità” e che “qualcuno deve pagare per il progresso”.
È la storia di Carlo Bertoldi, agricoltore di Mattarello, che vedrà passare sulla propria campagna il bypass ferroviario, la cosiddetta “circonvallazione ferroviaria” osteggiata da Coordinamento No Tav e Rete dei Cittadini. La sua storia “Il nuovo Trentino” l’ha raccontata il 30 novembre scorso.
Oggi vi aggiorniamo: la famiglia fa sapere di non avere ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale per l’esproprio dei terreni. Nessuna lettera in merito all’espropriazione permanente (lo spazio necessario per la Tav), nessuna lettera in merito all’espropriazione temporanea per i lavori di costruzione e per il deposito del materiale di scavo, prodotto dalle megafrese che vengono utilizzate in questo tipo di trafori. Le informazioni arrivano da articoli di giornale, assemblee dei comitati No Tav e (novità di questi giorni) da qualche incontro con i referenti del Comune di Trento. Non solo. Qui vi parliamo anche della rabbia e del dolore di una delle due figlie, Gloria Bertoldi, che sulla propria pagina Facebook dice, senza tanti giri di parole, cosa pensa del sindaco di Trento Franco Ianeselli e del presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Più dolore che rabbia - notiamo noi - perché pare essere quello il sentimento dominante di chi, in una terra piccola dove spesso ci si conosce un po’ tutti (la città di Trento non arriva a quota 120 mila abitanti) non è raro che gli amministratori pubblici si conoscano direttamente. o magari, anche se non sei amico del sindaco o del governatore o dell’assessore chiamato a svolgere il “lavoro sporco”, probabilmente sei amico di qualche amico di questi politici.
Ma prima di arrivare al grido di dolore di Gloria Bertoldi, facciamo un passo indietro e, il giorno dopo l’assemblea promossa da Circoscrizione e Mattarello Attiva, spieghiamo che il bypass ferroviario (un progetto da un miliardo e 270 milioni di euro, per 14 km di tracciato di cui 12 in galleria) sbucherà in mezzo ai vitigni dell’Acquaviva. Il piano - promosso da Rete ferroviaria italiana (Rfi) e sposato dalla Provincia autonoma e dal Comune di Trento - prevede un imbocco a nord (passando sui terreni ex Sloi ed ex Carbochimica, inquinati da piombo tetraetile ) e uno a sud (là dove appunto ci sono i vitigni e la casa di Carlo Bertoldi).
«Sono molto preoccupata per quello che succederà a breve, ai Grezzi a Mattarello - ha scritto Gloria Bertoldi il mese scorso su Fb- Arriveranno le ruspe, scaveranno un enorme foro, distruggendo la terra di mio padre,una terra acquistata con fatica e lavoro, duro e onesto, una terra dove, con tanto orgoglio, era riuscito a costruire una casa per lui, la mamma e noi figlie. Sono preoccupata perché quando arriveranno le ruspe, lui non reggerà, la sua terra, le sue viti, il suo nido verranno violati. E la cosa peggiore è che nessuno si è degnato di venire e dirgli qualcosa. Lui, uomo di 80 anni per avere notizie deve partecipare alle riunioni No Tav, leggere giornali o guardare il tg. Nessuno si è degnato di venire a dire qualcosa. Vedo il sindaco Franco Ianeselli che parla di disponibilità a parlare, ma non si è mai visto. Vedo un Comune assente vedo davvero tanta tristezza. Forse è la mia rabbia che mi toglie la logica nei ragionamenti, perché vedo mio padre e mia madre stare male e non posso fare nulla. Le ruspe arriveranno, distruggeranno. E insieme a loro mio padre se ne andrà. Grazie sindaco Franco Ianeselli, grazie Maurizio Fugatti, per “l’interessamento”. Il male non si augura a nessuno, ma un pochino mi piacerebbe che una volta nella vita dobbiate sopportare un dolore così. Chissà forse quel giorno capirete».