giovani agricoltori

I frutti della terra a chilometro zero

Chiara Pederzolli, di Calavino, ha scelto la strada dell’agricoltura biologica, col sogno di aprire una fattoria didattica


Carlo Bridi


CALAVINO DI MADRUZZO. Non è mai troppo tardi per intraprendere un’attività agricola: ce lo testimonia una signora allo scoccare dei 40 anni, che dopo aver fatto la mamma crescendo due figli e aiutando il marito nella sua attività di imprenditore nel campo dell’edilizia - l’azienda si occupa infatti della costruzione e della vendita di abitazioni civili - ha deciso di avviare una propria attività professionale in campo agricolo. Parliamo di Chiara Pederzolli, di Calavino, che dall’inizio dell’anno scorso, dopo alcune prove di coltivazione, ha deciso di avviare una sua attività con partita Iva.

È questa la bella storia che raccontiamo oggi, a dimostrazione che talvolta non servono grandi capitali per partire purchè si imbocchi la strada giusta. Quella scelta da Chiara non è certo facile ma è sicuramente molto di moda: produrre a pieno campo con grande attenzione alla sostenibilità tutti gli ortaggi di stagione per poi commerciarli nel punto di vendita diretta di Calavino, non lontano dalla rotatoria con il bivio per scendere a Pergolese e Sarche.

Ma cosciente che una professione non si improvvisa, Pederzolli, che di scuole superiori aveva fatto il liceo scientifico, frequenta ora con impegno il corso di 600 ore organizzato dalla Fem. Ad accompagnare tutti i partecipanti, il sociologo rurale e tecnico agricolo Paolo Dallavalle, che con tatto e pazienza si dedica all’insegnamento.

«Il corso - afferma Pederzolli - lo ho trovato molto interessante, particolarmente per gli elementi di base che ti fornisce a partire da tutte le incombenze burocratiche che oggi gravano anche su un’azienda agricola famigliare».

La partecipazione con profitto al corso le ha dato anche la possibilità di richiedere il premio d’insediamento. Ora è in graduatoria e spera di riceverlo presto per poter fare gli investimenti che ha previsto: l’adeguamento del punto vendita dei suoi prodotti in azienda e l’acquisto di attrezzature per la lavorazione del terreno.

L’azienda per ora ha una superficie di 6.500 metri quadrati, ed è dotata di irrigazione a microjet.

Com’è noto, l’irrigazione è strategica per le colture orticole. Ma quali sono le coltivazioni del primo anno il 2022? «In pratica quasi tutte - afferma - in modo da poter offrire ai miei clienti prodotti di stagione sempre freschi. Si inizia con i vari tipi di insalate, ai fagiolini, ai fagioli sgranati alle carote, alle rape rosse, alle biete, ai piselli, ai vari tipi di cavolo, al broccolo di Santa Massenza».

Fra i progetti futuri, Pederzolli prevede l’ampliamento delle colture introducendo di fianco agli ortaggi anche le piante officinali, per la cui coltivazione ha frequentato un apposito corso organizzato dall’Ufficio Agricoltura Biologica della Provincia.

Ma nei suoi progetti c’è anche quello di arrivare a trasformare almeno parte degli ortaggi e di avviare una fattoria didattica. Il coinvolgimento delle scuole, ma più in generale dell’intera società che si sta allontanando dalla terra, è un altro obiettivo che la signora Pederzolli vede come una missione.

Alla domanda se a 40 anni ci possano ancora essere sogni da realizzare la risposta è sì: «Il più grande - afferma - è quello di arrivare a condividere con un numero sempre maggiore di persone il mio amore per la terra, per i suoi prodotti genuini e per la natura. Questo messaggio vorrei che arrivasse particolarmente alle famiglie ed ai bambini che sono il nostro futuro e devono crescere con una sensibilità nuova verso l’ambiente».

Ovviamente, «la scelta è stata impegnativa e lo è tutt’ora, ma sono contenta di averla fatta perché il contatto con la natura arricchisce chi lo pratica».

A questo punto viene naturale la domanda su quale sia il suo rapporto con l’ambiente e la difesa delle colture. «Il mio è un rapporto di amore, ho sempre cercato di rispettare l’ambiente e sono cosciente che questi fenomeni estremi non sono altro che una parziale restituzione del male che noi facciamo all’ambiente. Le mie produzione nei fatti sono tutte biologiche ma purtroppo ho problemi a certificarle perché ho il grave problema della deriva».

E le amiche che dicono della sua scelta? «Sono tutte persone che mi sono vicine e sono molto curiose di vedere quello che con grinta e determinazione riesco a fare».

Il fatto che la signora Pederzolli sia una donna determinata lo dimostra con i suoi hobby: è una grande appassionata di motociclismo, con la sua potente moto scorazza in giro per tutta l’Italia, ma anche all’estero.

Nella vita privata, Chiara è sposata con due figli: Virginia, 18 anni, studentessa e Raffaele, anche lui studente ma che quando è libero dagli studi dà una mano alla madre in azienda.

 













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