«Gli allergeni vanno indicati nei menu»

Trento. Lo choc anafilattico patito dalla ventiseienne trentina in una nota pasticceria meranese è costato una multa di 10 mila euro al titolare, responsabile per non aver informato - malgrado l’espli...



Trento. Lo choc anafilattico patito dalla ventiseienne trentina in una nota pasticceria meranese è costato una multa di 10 mila euro al titolare, responsabile per non aver informato - malgrado l’esplicita richiesta in proposito della giovane, consapevole di essere allergica - che nello strudel c’erano delle noci sminuzzate. E sull’episodio il Crctu interviene per ricordare che «garantire un elevato livello di tutela della salute dei consumatori è il principale obiettivo del legislatore comunitario e nazionale». Il regolamento europeo elenca in un apposito allegato le sostanze o i prodotti che provocano allergie o intolleranze ai consumatori (decine e decine, dal kamut ai crostacei, dal latte alla frutta secca, dalle uova ai lupini). «Chi vende e somministra alimenti - ammonisce il Crctu - ha l’obbligo di indicarle nelle etichette e nei menu. Chi non lo fa può essere sanzionato, con multe che vanno dai 600 ai 3.500 euro. Molti consumatori ci segnalano che nella maggioranza degli esercizi in cui avviene la somministrazione di alimenti, non vengono indicati gli ingredienti che provocano allergie o intolleranze, con la spiacevole conseguenza di dover chiedere ogni volta, magari ripetutamente, se quel determinato alimento contenga o meno quell’ingrediente che, ricordiamo, può provocare danni alla salute delle persone. Gli esercenti devono indicare sotto ogni pietanza gli ingredienti che provocano allergie secondo l’elenco fissato dall’Unione europea, e che riportiamo di seguito. La formula di indicare gli allergeni sotto ogni pietanza è la via migliore per fornire informazioni complete al consumatore e tutelare l’esercente, nel caso dovessero derivare danni fisici al consumatore dall’assunzione dell’alimento (da prediligere, rispetto alla formula di indicare nel menu la presenza di un libro ingredienti a cui si fa rimando e di cui il consumatore deve chiederne visione)». Carlo Biasior, direttore del Crtcu, commenta: «le regole a tutela del consumatore sono regole del mercato, cioè regole che dicono come vendere e fare impresa, pertanto, non si comprende come mai le aziende non colgano e sfruttino il valore competitivo di adempiere un obbligo informativo in maniera completa e corretta, come nel caso degli allergeni alimentari».













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