giovani agricoltori

Giulia Fontana, 24 anni e manager: «Il vino? Passione di famiglia»

Sul tavolo tanti progetti per l’imprenditrice agricola: dalla gestione dell’azienda, alle consulenze, al sogno di un B&B


Carlo Bridi


FAEDO. La dolce collina sulla sponda sinistra dell’Adige, che da San Michele sale fin sopra Faedo è una delle zone classiche per la produzione di ottimi vini. Ed è su questa collina, e precisamente a Faedo, che abita la giovane laureata in economia, specializzazione gestione aziendale, di cui raccontiamo oggi la storia. Giulia Fontana ha 24 anni e le idee già molto chiare. Opera in un’azienda che da tre generazioni è leader nel campo della produzione di vini di qualità. Prima il nonno Settimo, poi papà Graziano e ora ben tre figli tutti impegnati nell’azienda di famiglia.

Per esigenze burocratiche le aziende sono due, una è una società agricola semplice con due soci al 50% (Giulia e il papà Graziano) della quale Giulia è la legale rappresentante, dal nome “Azienda agricola Graziano Fontana e c.”, e un’altra è proprietà dei fratelli. Una vera potenza di fuoco perché coltivano un’azienda viti-frutticola molto vasta per il Trentino.

Ma perché la scelta di entrare in azienda di una giovane laureata che però aveva in tasca anche il diploma di perito agrario ottenuto alla FEM?

«Per me - risponde Giulia - è stata una scelta naturale: in pratica sono nata in azienda. Poi dal 2017 terminati gli studi all’Istituto Agrario di San Michele, durante l’Università, che frequentavo a Trento, tutto il mio tempo libero lo dedicavo all’azienda di famiglia. Poi, ottenuta la laurea poco meno di un anno fa, sono entrata in azienda a tempo pieno». Giulia ha fatto la domanda per ottenere il premio d’insediamento ad aprile e sta attendendo la liquidazione. Con l’aiuto previsto intende fare una sala degustazione con caratteristiche di integrazione con l’ambiente, pavimento in porfido e grande attenzione a tutto l’arredo.

L’azienda ha una superficie complessiva di oltre 11 ettari, dei quali 10 coltivati a vite con appezzamenti che partono dai 300 metri sul l.m. appena sopra San Michele, fino ai 700 metri. «Ad ogni altitudine abbiamo messo a dimora la varietà più idonea. Dal Traminer, al Sauvignon, al Lagrein, al Pinot Nero, e il Pinot Grigio per arrivare allo Chardonnay e in cima il Müller Thurgau. La parte a frutteto è collocata metà a Faedo dove abbiamo la Golden Delicious ed in pianura la Gala e la Grenny».

«Buona parte della nostra uva - continua Fontana - è trasformata in azienda e produciamo mediamente 25 mila bottiglie di vino, ma siamo in continuo aumento. Di queste, 4000 sono di Trentodoc e da quest’anno per la prima volta abbiamo anche la base spumante di Pinot Nero e contiamo di arrivare al 50% raggiungendo le 6000, ma credo vi siano ancora spazi per crescere». Il resto dell’uva viene ceduto alla Cantina Sociale di Trento. «Ma in prospettiva il nostro impegno è di aumentare la parte di uva lavorata in cantina e quindi il numero delle bottiglie. Io credo - dice Giulia - che con una adeguata promozione non avremo problemi a venderle». Anche per questo conta sulla sala degustazione visto che lei si è scoperta molto vocata a intrattenere gli enoturisti: «Mi viene naturale e mi dà soddisfazione».

Ma Giulia ha anche un sogno nel cassetto: riuscire un giorno a realizzare un bel B&B sulla collina di Faedo sul modello di quelli del vicino Alto Adige. Ma tutte queste attività, non pesano in modo eccessivo ad una ragazza di soli 24 anni? «Assolutamente no - risponde Giulia - anzi sono contentissima della scelta fatta, anche se per guardare un po’ fuori dall’azienda svolgo anche attività di perito antigrandine nella vicina provincia di Bolzano».

Chiediamo a questo punto qual è il suo rapporto con l’ambiente. «È un rapporto di grande rispetto, che cerchiamo di concretizzare con tante innovazioni tecniche cominciando dall’abbandono del diserbo chimico sostituendolo con quello meccanico. Ma anche con i trattamenti vediamo di usare, salvo casi eccezionali, solo zolfo e rame, però, essendo in collina, in certe primavere è impossibile rispettare i criteri di difesa con il rame soltanto quando c’è un periodo piovoso, per cui dobbiamo intervenire con prodotti sistemici per salvare il prodotto. Per questo vediamo molto difficile fare la scelta del biologico».

La famiglia Fontana è socia attiva del Consorzio Vignaioli del Trentino. Ma è anche una famiglia di musicisti, tutti suonano nella banda del paese. Giulia suona il clarinetto. «Per me sono importanti le amicizie, i miei amici sono tutti miei sostenitori e mi fanno i complimenti e forse, senza dirlo, sono pure un po’ invidiosi della mia attività. Faedo pur essendo un piccolo paese vede la presenza di ben 7-8 giovani in agricoltura con i quali abbiamo una buona intesa». Giulia è felicemente fidanzata con Stefan, agronomo che lavora in un vivaio.

 













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