L'INTERVISTA

«Funivia e Bondone, risorse per la città» 

Alberto Pedrotti, 31 anni, ha sbancato Sardagna, portando il 35% dei consensi alle Stelle Alpine: «Bene il collegamento funiviario, ma dialoghiamo con tutti»


Valentina Leone


Trento. Al suo debutto in Consiglio comunale ha raccolto 391 preferenze, scalzando un big del partito come Alberto Pattini, rimasto escluso dall’aula di Palazzo Thun.

Alberto Pedrotti, presidente uscente della circoscrizione di Sardagna, candidato del Patt, è stata la sorpresa di questa ultima tornata elettorale. Appena 31 anni, sardagnolo doc, abilitato alla professione di avvocato e dipendente di Cassa centrale nel settore assicurativo, a sentire diversi suoi colleghi delle Stelle alpine è uno che farà strada.

A Sardagna, la sua circoscrizione appunto, ha trascinato il Patt al risultato più importante, almeno in termini percentuali: gli autonomisti, infatti, hanno portato a casa il 35% dei consensi. Un’enormità considerando che a livello comunale il Patt si è fermato al 7,80%.

Pedrotti, se l’aspettava un successo del genere alla sua prima partecipazione alle elezioni comunali?

Direi di no. Inizialmente ero partito per cercare di farmi riconfermare in circoscrizione, poi mi han chiesto di candidarmi in Comune e ho accettato. Contavo in un buon risultato ma non addirittura di questo tipo. E se posso vorrei ringraziare il mio amico Spartak Malaj, col quale ho fatto campagna elettorale e che è la persona che più mi è stata vicina in questo periodo, oltre a Roberto Stanchina.

A quando risale il suo esordio politico?

Diciamo che nasco con la civica che avevamo creato cinque anni fa per la circoscrizione. Poi circa 2-3 anni fa mi sono avvicinato al Patt. A Sardagna anche questa volta abbiamo fatto un ottimo risultato, c’è un bel progetto sul futuro e anche per questo proviamo a tenere un’età medio-bassa dei candidati, anche se io personalmente non sono un “rottamatore” e credo che se uno è anziano ma bravo l’anagrafe non conta, e viceversa.

Immagino che tra i temi che le stanno più a cuore ci sia il Bondone.

Esatto. E mi piacerebbe che Trento prendesse coscienza del fatto che è una città alpina, non agreste, che deve avere collegamenti e una mobilità di un certo tipo. Vorrei che non ci fosse più un approccio turistico solo cittadino ma una visione che valorizzi di più il rapporto con la montagna.

Funivia Trento-Bondone sì o no?

In linea di principio sono molto d’accordo, e dunque dico sì. Avendo guidato la circoscrizione che sarebbe più interessata dal progetto, so che ci sono anche alcune criticità che vanno assolutamente risolte, prima tra tutte la presenza di tralicci dell’alta tensione. Spero quindi in un percorso più partecipativo, ci sarà da coinvolgere al massimo grado tutti i territori interessati, anche perché deve essere un’opera che, in senso ideale, porta il Bondone in città. Tempo fa un albergatore mi disse questo: Il Bondone è di nessuno quando c’è da investire e di tutti quando c’è da decidere.

Spera dunque nella delega al Bondone che fino ad oggi è stata di Dario Maestranzi?

Da lunedì si comincerà a parlare di ruoli, ma io non chiederò nulla, sono l’ultimo arrivato.

Un altro tema caldo per la sua circoscrizione è la discarica ex Italcementi.

Il Comune non ha competenze amministrative o tecniche per decidere cosa fare della discarica ma ha forza di persuasione certamente nei riguardi della Provincia e sarà sicuramente urgente mettersi a lavorare su questo, spingendo verso la soluzione da noi auspicata, cioè l’acquisizione dell’area da parte della Provincia stessa.

Lei ha usato i social in campagna elettorale ma in modo nettamente meno “aggressivo” di altri candidati. Alla fine il risultato è arrivato ugualmente. Quanto hanno pesato secondo lei?

Io li ho usati non tanto per farmi conoscere ma un po’ come blog per esprimere le mie opinioni, e devo dire che avevo un po’ sottovalutato la loro utilità. Sono un grande aiuto come megafono, ma la proporzione deve essere 80% lavoro personale e 20% digitale.













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