Frizzi: «Portela, usiamo l’esercito per la sicurezza»
L’avvocato, componente del Comitato di cittadini, lancia la proposta: «I militari a supporto delle forze dell’ordine per riportare la legalità dove regna lo spaccio»
TRENTO. Esperienze analoghe sono state adottate nell'operazione Strade sicure sia a Verona, sia in altre città, come Modena, che non può certo essere definita città di tradizioni leghiste. Ora la proposta di utilizzare i militari in operazioni per il controllo della sicurezza in città è avanzata anche a Trento. La fa l'avvocato Paolo Frizzi, capogruppo dell’Ana di Trento e rappresentante del direttivo dell'associazione “Rinascita Torre Vanga”.
«La proposta può sembrare provocatoria – esordisce l'avvocato - ma la faccio perché mi piacerebbe che fosse lo stimolo per prendere seriamente in considerazione il problema della sicurezza, che rischia di essere esplosivo per la nostra città. Noi, abitanti della zona tra piazza Santa Maria e vicolo Colico, vicolo San Giovanni, via Prepositura e piazza Portéla abbiamo dato una rappresentazione del problema attraverso l'esposto presentato giorni fa in procura che, non a caso, sta procedendo con degli accertamenti per capire se si può arrivare ad un maggiore coordinamento tra le forze di polizia per prevenire i rischi. Abbiamo messo in evidenza il degrado, il consumo di alcolici e di stupefacenti, ma soprattutto la situazione di illegalità che permane, per lo spaccio e per la prostituzione che avviene alla luce del giorno».
Non teme che la sua proposta possa essere strumentalizzata da partiti come la Lega che vede il degrado ovunque?
Preciso che il comitato di cui faccio parte non ha appartenenze politiche e che noi, a differenza della Lega, vogliamo essere costruttivi, tanto è vero che un anno fa ci siamo costituiti in associazione Rinascita Torre Vanga, perché così possiamo organizzare iniziative che animino la zona, come il mercatino di prodotti biologici, che torna domani, ogni giovedì. Detto questo, visto che l’amministrazione ha annunciato presidi fissi della polizia municipale già in precedenza, ma sono azioni che poi vanno scemando per la carenza di personale, la mia proposta è di far supportare le forze dell'ordine dai militari.
L'utilizzo dei militari evoca sempre scenari di città in stato d'assedio, cosa che per la situazione di Trento appare esagerata...
Ripeto, in molte città, con l'operazione Strade sicure avviata nel 2008, la presenza dei militari a supporto, e sottolineo supporto delle forze dell’ordine, ha dato risultati positivi. Ai militari si associano le ronde, ma se si parla per luoghi comuni non si va da nessuna parte. Come capogruppo della sezione Ana di Trento ho contatti con il 2° Reggimento Genio guastatori alpini e posso assicurare che sono tutti militari di carriera, con esperienze all’estero, dall’Afghanistan alle opere civili in Africa. So per esperienza che i militari (circa 800)con le loro famiglie fanno fatica ad integrarsi, per cui potrebbe essere l’occasione per un loro coinvolgimento nel tessuto sociale, per rendersi utili.
Lei ha già avanzato in altre sedi questa proposta?
Ne abbiamo parlato all’interno dell’associazione, ma non l’ho formalizzata. Lo faccio adesso, nella speranza che si colga la situazione di legalità sospesa, perché sotto le nostre case si spaccia quotidianamente e molte minorenni purtroppo si prostituiscono. C’è in atto il tentativo di controllo del territorio da parte dei mercanti di droga. Molti di noi sono stati minacciati. Insomma, penso che sia meglio l’esercito, piuttosto che un esercito di spacciatori.