Arcigay al sindaco 

«Figli di coppie gay, Andreatta abbia coraggio e li registri» 

TRENTO. «Al sindaco Andreatta chiediamo di avere, stavolta, l'intuizione e il coraggio per capire che la sua responsabilità non è di aspettare, ma di spendersi attivamente per tutelare i diritti...



TRENTO. «Al sindaco Andreatta chiediamo di avere, stavolta, l'intuizione e il coraggio per capire che la sua responsabilità non è di aspettare, ma di spendersi attivamente per tutelare i diritti delle famiglie trentine e dei loro figli e figlie». Lo scrive Arcigay del Trentino, dopo che il sindaco di Trento Alessandro Andreatta ha spiegato (Trentino di ieri) che non trascriverà gli atti di nascita di bambini e bambine nati all'estero da coppie omogenitoriali: «Non è una scelta che spetta ai sindaci, tocca al parlamento legiferare», ha detto Andreatta.

«Ne va - replica Arcigay - della stessa dignità del ruolo che ricopre: non un mero notaio, ma un capo politico che promuove in ogni sede la dignità e i diritti dei propri cittadini e delle proprie cittadine. Lavarsene pilatescamente le mani demandando ad altri la decisione non ha senso in una cultura che promuove il senso di responsabilità e la partecipazione».

«Anche noi - conclude Arcigay - ci auguriamo che il parlamento si occupi presto di questi temi. Considerando però le recenti dichiarazioni di alcuni ministri, ci pare molto difficile che la tutela dei diritti delle famiglie omogenitoriali e dei loro figli e figlie trovi posto nell'agenda del governo. Per questo riteniamo che un segnale forte debba arrivare proprio dai livelli dell'amministrazione più vicini alle persone».













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