Confcommercio 

Fabia Roman: «Il Comune pensi a un mercatino diffuso su tutta la città»

«La camera di Commercio ha calcolato per il settore dei pubblici esercizi un calo del fatturato di oltre il 60 per cento. Adesso arrivano queste ulteriori mazzate, così ristoranti e bar saranno...



«La camera di Commercio ha calcolato per il settore dei pubblici esercizi un calo del fatturato di oltre il 60 per cento. Adesso arrivano queste ulteriori mazzate, così ristoranti e bar saranno ancora di più in ginocchio». Fabia Roman, guida i pubblici esercenti della Confcommercio trentina ed è molto preoccupata per le nuove misure previste dal Dpcm nazionale alle quali si vanno ad aggiungere le annunciate decisioni in materia di mercatini e anche di consumo bevande dopo le 21: «Sono altre mazzate. La decisione di non organizzare il mercatino di Natale per quest’anno rischia di mettere in ginocchio tutta la categoria, ma non solo noi. Rischiano forti perdite anche i negozi e tutto il settore dell’ospitalità. Se si dovesse davvero decidere di non fare i mercatini e di non organizzare niente di alternativo, il danno sarebbe enorme. Adesso noi esercenti ci stiamo organizzando e contiamo di chiedere un incontro al sindaco per avanzare delle proposte. Non si può lasciare del tutto scoperto il periodo natalizio. In questo modo la città rischierebbe di subire un danno enorme. E con essa tutto il territorio trentino se anche gli altri centri dovessero seguire l’esempio di Trento».

Gli esercenti sono preoccupati per le conseguenze sia dirette che indirette sul tessuto commerciale della città e della provincia: «I danni da uno stop nel periodo con più visitatori potrebbero essere enormi. Il mercatino è un’attrazione che richiama persone da tutta Italia rinunciarci senza pensare a un’alternativa mi sembra davvero riduttivo. Per questo noi abbiamo intenzione di chiedere al sindaco che si pensi a qualcosa di diverso che possa garantire condizioni di maggiore sicurezza, ma che allo stesso tempo possa portare in città visitatori e dare lavoro».
La Confcommercio pensa a un mercatino diffuso su tutta la città, un evento più distribuito in tutto il centro storico che avrebbe il vantaggio di distribuire anche le persone evitando gli affollamenti. Nella vecchia formula gli assembramenti in piazza Fiera erano la norma, soprattutto in alcuni settori del mercatino, con le bancarelle enogastronomiche che attiravano gran parte dei visitatori anche nei giorni infrasettimanali. Secondo Fabia Roman una versione più diffusa, con bancarelle nei vari angoli della città, avrebbe un doppio vantaggio: «Quello a cui stiamo pensando è un’edizione con bancarelle distribuite su tutta la città. In questo modo non ci sarebbero grandi affollamenti e allo stesso tempo il visitatore sarebbe invitato a scoprire la città. Così ci sarebbe un vantaggio commerciale anche per la attività che non si trovano direttamente affacciate sulla strada che porta dai parcheggi o dalla stazione verso piazza Fiera. Con una distribuzione delle bancarelle in tutto il centro ci sarebbe un vantaggio per tutti e anche la possibilità di evitare affollamenti pericolosi». Insomma, i commercianti richiedono uno sforzo di fantasia. Invece di vietare semplicemente il mercatino chiedono che si studi una nuova formula che sappia coniugare la sicurezza con le esigenze dell’economia e delle attività che rischiano una nuova mazzata economica.













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