l’esempio economico della colombia

Ecco come Botero può sconfiggere Pablo Escobar

TRENTO. Interessante appuntamento ieri organizzato dal Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale sulle trasformazioni sociali che hanno cambiato il volto di Medellin e sul processo di...



TRENTO. Interessante appuntamento ieri organizzato dal Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale sulle trasformazioni sociali che hanno cambiato il volto di Medellin e sul processo di pacificazione che sta coinvolgendo la Colombia, in cui è ancora attivo il conflitto interno più lungo degli ultimi secoli. In un contesto in cui gli accordi di pace paiono finalmente ad un punto di svolta - almeno con alcuni degli attori protagonisti del conflitto - la città di Medellin ha saputo crescere attraverso investimenti in cultura e servizi.

Gli ultimi sessant’anni di storia della Colombia sono stati segnati dalla presenza di un conflitto interno che ha insanguinato ogni famiglia e comunità del paese. Per anni il paese è stato conosciuto nel mondo esclusivamente per il tasso di violenza e per la presenza del narcotraffico e del narcoterrorismo. Su questo sfondo Medellin ha deciso di cambiare, attraverso una presa di consapevolezza collettiva delle responsabilità individuali di ognuno. Poco meno di vent’anni fa sono infatti iniziati dei tavoli di discussione che hanno coinvolto tutti gli attori sociali: l’università, il mondo economico, la chiesa e gran parte dei cittadini hanno iniziato a confrontarsi sulle prospettive di evoluzione della città desiderate e immaginate. Negli anni la strategia prospettata ha preso forza: la città è divenuta un “luogo di crescita”, con investimenti sociali che hanno permesso di raggiungere e rendere vivibili quartieri dove prima non si poteva mettere piede. Biblioteche, mezzi pubblici e scale mobili hanno reso vive e vitali intere “comunas” prima vocate ad un regime di morte e terrore.

«Il nome di Pablo Escobar simboleggia una cultura in cui si possono raggiungere determinate posizioni sociali solo attraverso la violenza e cancellando i diritti», ha affermato Mario Vargas Sáenz, dell’Università Eafit di Medellin. «Vi si oppone la figura di Botero, che rappresenta uno sguardo altro, aperto alla comunità e alla partecipazione, intriso di desiderio di giustizia e di crescita culturale, proteso verso un ideale educativo di consapevolezza e presa in carico delle proprie responsabilità». Medellin è stata recentemente eletta la città più innovativa del mondo, grazie alle politiche che hanno puntato allo sviluppo del trasporto pubblico e dell’ambiente, alla nascita e alla crescita di centri culturali, scuole, musei e biblioteche, che hanno arricchito l’intera comunità locale.













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