Doppia preferenza di genere: al gazebo firma anche Rossi

Il governatore esce allo scoperto. Con lui Cipolletta Il Comitato Non Ultimi: «Una misura determinante»



TRENTO. C’è anche quella del presidente della giunta provinciale Ugo Rossi tra le firme a sostegno della doppia preferenza di genere. Il governatore l’ha depositata al gazebo del Comitato Non Ultimi in via Oss Mazzurana, alla presenza di Giulia Robol, ex segretaria del Pd che del comitato è la presidente.

Rossi è convinto della bontà di quanto previsto dal disegno di legge Maestri-Bezzi, che ha iniziato il suo iter in commissione. Obiettivo introdurre la parità di genere nelle liste, con alternanza a pettine uomo-donna, e la riduzione da tre a due preferenze, obbligatoriamente una al maschile e l'altra al femminile, pena la decadenza della seconda. Ma il governatore è comunque realista: «La preferenza di genere non c'è e il mio obiettivo è arrivare ad un risultato che sia migliore rispetto alla situazione attuale», aveva dichiarato al Trentino. «Se poi sarà un risultato pieno, con l'introduzione della doppia preferenza, io sarò il primo a esserne contento. Ma siamo una coalizione e le mediazioni vanno trovate. Una preferenza di genere è comunque meglio del niente di oggi».

Lo staff operativo del Comitato è composto, oltre che da Robol, anche da Eleonora Stenico, Minella Chilà e Laura Strada. Un gruppo - viene sottolineato - rigorosamente apartitico e trasversale. «Solo giovedì abbiamo raccolto 500 firme, comprese quelle di Rossi e del presidente dell’Università Cipolletta», spiegano al gazebo. «Quello che convince la gente è il ritardo del Trentino rispetto alla realtà nazionale, dove la legge delle doppia preferenza di genere è già in vigore nei comuni sopra i 5 mila abitanti».

Poche le voci critiche, legate soprattutto al meccanismo di voto: c’è chi ritiene una limitazione il fatto di non poter votare o due uomini o due donne. «Non capiscono che queste non sono quote rosa e che le donne stesse non le vorrebbero», è la replica del Comitato. «Il punto è che la doppia preferenza aiuta le donne ad entrare in politica in modo attivo: lo dimostrano gli studi in materia. Questo tipo di accorgimento è determinante in questo momento storico, perché per una questione culturale le donne stesse fanno fatica a impegnarsi in prima persona in politica e i partiti, monopolizzati ancora dagli uomini, tendono a penalizzare le donne».(l.m.)













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