Dal Lagorai al Nepal: un ponte di solidarietà fra terre di montagna 

Progetto Helambu. Sange Lama ha fatto il pastore in val di Sadole per tre anni Dall’amicizia con Giuseppe Dallavalle, di Panchià, è nato un gruppo di volontari


Gilberto Bonani


PANCHIà. La storia del progetto Helambu (territorio in quota a 80 chilometri da Katmandu) nasce da quelle straordinarie coincidenze che la vita offre a chi non ha paura del diverso. Sange Lama è un giovane studente universitario di Katmandu che nel 2000 accompagna una delegazione di antropologi italiani interessati a dialogare con gli sciamani delle terre alte. L’incontro ha un seguito due anni dopo quando la vita di Sange cambia improvvisamente. La mamma è colpita da un male incurabile e tutte le risorse della famiglia servono alle cure sanitarie, purtroppo inutili. Sange lascia l’università e chiede a un antropologo trentino della spedizione, di cui aveva conservato il recapito, un lavoro in grado di procurargli le risorse per continuare gli studi. E così il giovane nepalese passa dalle montagne del Nepal alla catena del Lagorai, precisamente in Val di Sadole, dove viene assunto stagionalmente come pastore per tre anni consecutivi. In Valle di Fiemme impara l’italiano che va ad accrescere il suo ricco patrimonio linguistico costituito dal nepali, lingua madre, l’inglese e l’hindi. Al rientro in Nepal trova più opportuno aprire una agenzia di trekking che ora accompagna turisti da ogni parte del mondo. Durante la sua permanenza in Trentino Sange stringe amicizia con Giuseppe Dallavalle di Panchià a cui narra la vita del suo villaggio situato nella regione di Helambu. Spinto dalla curiosità il fiemmese con alcuni amici si reca in Nepal toccando con mano le difficoltà della vita a quelle quote. Progetta quindi alcuni interventi specialmente nel settore del rifornimento idrico. Purtroppo nel 2015 il Nepal è sconvolto da un terribile sisma che cancella migliaia di case. Da qui nasce il progetto Helambu Arcobaleno che porta alla ricostruzione di tre villaggi per un totale di 47 case con caratteristiche antisismiche. Quest’anno Sange Lama ha promesso di tornare in Valle di Fiemme per fare visita agli amici. Il direttivo dell’associazione Helambu è composta da Giuseppe Dallavalle (presidente), Alessandro Sontacchi, Alessandro Pederiva, Gustavo Monsorno e Marina Varesco.

Oggi l’impegno umanitario dell’associazione Helambu Arcobaleno. Dopo i primi interventi nella regione dell’Helambu (70 km a nord di Kathmandu - Nepal), il gruppo di volontari, guidato da Giuseppe Dallavalle, ha deciso di lanciare una campagna fondi per completare i progetti avviati dopo il terribile terremoto che aveva colpito il Nepal nell’aprile del 2015. «In questi anni - spiega Giuseppe Dallavalle - abbiamo realizzato un ambulatorio medico nel villaggio di Bremang, una scuola per 100 bambini nel villaggio di Bolgaun e gli acquedotti di Bremang, Khaser e Ribarma. Dopo il terremoto che distrusse tutte le 47 case dei nostri tre villaggi, le attività dell'associazione sono state focalizzate sulla ricostruzione seguendo i nuovi standard antisismici imposti dal governo nepalese». L’ambulatorio di Bremang, costruito nel 2011 con gli stessi materiali con cui erano state costruite le case, è stato completamente distrutto dal terremoto. Grazie al generoso contributo dell’associazione Stella Bianca della Valle di Cembra nel 2018 l'ambulatorio è stato ricostruito con sistemi antisismici. Una famiglia di amici dell’associazione ha donato tutto il nuovo arredamento interno. Per migliorare l'assistenza sanitaria l'ambulatorio rimane aperto cinque giorni alla settimana, tre giorni con la presenza del medico e delle infermiere e due giorni con la sola presenza delle due infermiere. Tutte le spese (stipendio del medico e delle due infermiere, acquisto dei medicinali, ricoveri urgenti all'ospedale di Kathmandu) sono a carico dell’associazione Helambu Arcobaleno. La vecchia scuola di Bolgaun era un edificio fatiscente, umido e malsano, con il pavimento in terra battuta, le finestre senza vetri, il tetto a vista in lamiera zincata ondulata, i muri esterni ricoperti di muffa. Dopo il sisma è stata adeguata per resistere ai terremoti e ora accoglie quasi un centinaio di bambini divisi in sei classi. L’associazione ha inoltre provveduto a finanziare lo stipendio di una nuova maestra di inglese, una ragazza del villaggio che ha studiato in India e a migliorare i sentieri di accesso alla scuola. L’associazione ha sempre considerato il sostegno per l’educazione dei bambini nepalesi un suo obiettivo primario. Per questo motivo il nuovo impegno è finalizzato a sostenere 12 bambini del villaggio di Bremang, 4 di Khaser e 2 di Sermathang pagando interamente le tasse scolastiche. L’associazione è stata oggetto di una singolare donazione da parte della campionessa di biathlon Dorothea Wierer che in occasione del terremoto aveva organizzato una lotteria mettendo in palio il suo vestito nuziale.













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