Cristo Re torna all’attacco per le barriere antirumore

Lettera inviata a Comune, Provincia e Ferrovie da 77 residenti nel quartiere «Troppi rinvii e rimpalli di responsabilità: ridateci la vivibilità che abbiamo perso»



TRENTO. I residenti di Cristo Re tornano a chiedere con forza la realizzazione delle barriere antirumore. Lo fanno con una lettera dal titolo “Cristo Re in attesa dei Re Magi”, firmata da 77 persone e inviata alla Provincia, al Comune e alla Rete Ferroviaria Italiana Spa.

«Da più di un decennio i residenti sopportano gravi disagi derivanti dall'esercizio delle infrastrutture della ferrovia”, si legge. “Malgrado una condizione di vivibilità fortemente compromessa, i continui rinvii e rimpalli non hanno condotto a un'assunzione di responsabilità da parte di nessuno».

I cittadini osservano che «diversamente dai positivi intenti emersi in sede di Commissione Ambiente, dalle recenti dichiarazioni televisive del vicepresidente Alberto Pacher, la situazione di stasi rimane tale, aggravata da una crisi che sembra non consentire alcun intervento». L'assessore precisa infatti che «la previsione di interramento della ferrovia non compromette la posizionatura delle barriere, affermando che “sarebbe incredibile pensare che il progetto dell’architetto Bousquet possa fermare l’installazione delle barriere considerando che ci vorranno 20 anni per realizzare il boulevard». Questa affermazione, secondo i residenti, «stride con la determinazione del dirigente e due deliberazioni della giunta provinciale», basate sul presupposto dell’interramento della linea del Brennero.

Con la revisione dell’ordine di priorità dell’aprile 2011 - viene osservato - la zona di Cristo Re «non è ricompresa né tra gli interventi in corso, né tra quelli programmati e tantomeno finanziati, ma soltanto annoverata tra gli interventi da programmare». La zona in questione è stata scavalcata da cinque interventi che cronologicamente risultano posteriori. Tale inversione «comporta gravi ritardi ed inadempienze provocando pesanti danni nei confronti dei cittadini della zona nonché dell’asilo nido, della scuola materna, delle scuole elementari, del campo Coni e campo da calcio».

Nella loro lettera i residenti ribadiscono che «la legge quadro sull’inquinamento acustico e puntuale nel sancire i “principi fondamentali”, ed i “principi generali” che costituiscono per le Regioni a statuto speciale e le Provincie autonome di Trento e Bolzano norme fondamentali di riforma economico-sociale della repubblica e attenta nell’individuare le competenze dello Stato, delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni con i rispettivi doveri di controllo e vigilanza e le relative sanzioni amministrative».

La richiesta è che «l’amministrazione provinciale si adoperi per l’adozione dei necessari provvedimenti, peraltro già programmati ma non rispettati nella scansione temporale, che permettano il ripristino di un’accettabile condizione di vivibilità ad oggi preclusa».

I residenti «ritengono infine di doversi cautelare da ogni ulteriore approssimazione e rinvio, non escludendo iniziative più concrete e dirette».

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