Cristo Re, il bar finisce “assediato”dalle impalcature 

Il caso. Il titolare del «Salotto 41» di Piazza General Cantore protesta con il Comune:  «Montate per ristrutturare il fabbricato confinante, hanno precluso l’accesso al mio locale»


Daniele Peretti


Trento. Tempi duri per il bar salotto 41 di piazza general cantore a cristo re. le impalcature montate per i lavori di ristrutturazione del fabbricato confinante, precludono la visibilità dell’esercizio commerciale da corso alpini, ma non solo, e il titolare osserva: “premetto che per i lavori sono stati rilasciati regolari permessi, però ci vorrebbe sempre il buon senso. hanno montato una scala per fare un trasloco proprio sopra l’ingresso del bar ed ovviamente la gente non aveva nessuna intenzione di passarci sotto per entrare. un’altra volta hanno chiuso tutta l’area d’accesso col nastro bianco rosso così i clienti pensavano che fossimo chiusi. per ultimo in contemporanea il comune ha pure mandato gli operai a potare le piante: in queste condizioni è impossibile lavorare”.

Secondo ruggero paolazzi, titolare del salotto 41, gli uffici competenti hanno concesso i permessi senza fare nessun sopralluogo preliminare, ma anche nessuno lo ha interpellato per capire quale poteva essere il modo per arrecare il danno minore all’attività commerciale: “ nel primo pomeriggio siamo chiusi come la domenica, il trasloco non lo si poteva fare in quegli orari? ci hanno fatto chiudere la seconda porta che è l’uscita d’emergenza perché dovevano posizionare un montacarichi: se succedeva qualcosa di chi sarebbe stata la responsabilità?”. intanto il bar resta assediato dalle impalcature e per fortuna che non è ancora stagione per utilizzare il plateatico, perché sarebbe stato impossibile.

In conclusione il titolare del locale chiede “che si rispettino gli altrui diritti. ristrutturare è un diritto, ma è un diritto anche poter tenere aperta un’attività commerciale. i lavori che si stanno facendo non sono ordinari ed allora invece di limitarsi ad espletare un atto burocratico, gli uffici comunali avrebbero dovuto convocare le parti interessate e trovare una soluzione che andasse bene a tutti: purtroppo il menefreghismo ha preso il posto del buon senso”.













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