Coppia morta in moto, chiesti oltre 2 milioni di risarcimento

Trento. Stavano tornando a casa, a Schio, quando si sono trovati davanti un suv che girava verso sinistra per entrare in un parcheggio. L’inutile tentativo di frenata, lo schianto fortissimo che non...



Trento. Stavano tornando a casa, a Schio, quando si sono trovati davanti un suv che girava verso sinistra per entrare in un parcheggio. L’inutile tentativo di frenata, lo schianto fortissimo che non ha lasciato scampo a Ivan Savio e Silvia Zanella. Marito e moglie di 49 anni sono morto poco dopo le 19 di una calda giornata di inizio luglio di due anni fa, lungo la statale 48, fra Forno e Moena. Davanti al gip per omicidio stradale è comparso ieri mattina il 45enne romeno che era alla guida del suv e che stava andando a lavorare nell’albergo (il Foresta) nel quale era impiegato. E proprio la manovra per accedere al piazzale sarebbe stata all’origine dello scontro fra i due mezzi e quindi del decesso dei due vicentini. A lui la procura contesta di aver violato delle norme del codice della strada come quelle che regolano la precedenza e il cambio di direzione. Violazioni che avrebbero quindi portato alla morte della coppia. C’è stata anche la costituzione di parte civile dei parenti di Savio e Zanella con la chiesta di essere risarciti per le conseguenze di quell’incidente che ha reso orfano il figlio della coppia. La cifra complessiva supera i 2 milioni e 600 mila euro. Una parte è stato stata liquidata e l’udienza di ieri mattina è stata quindi rinviata per arrivare a chiudere la questione del risarcimento. Denaro che mai potrà riuscire a colmare il dolore provocato dalla morte di due persone. Marito e moglie unite dalla passione per la motocicletta, passione che li portava a ritagliarsi delle ore per andare alla scoperta delle bellezze del territorio. Come era avvenuto quel giorno di luglio.













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