Consiglieri, lo stipendio cala del 20%

Nel 2008 guadagnavano 6.780 euro al mese, oggi 5.950. Con la riforma Thaler, nel 2013 scenderanno a 5.435


di Chiara Bert


TRENTO. Nel 2008, quando è iniziata la legislatura, un consigliere provinciale guadagnava 6.780 euro netti al mese. Oggi, a fronte del taglio di 290 euro scattato dal 1° gennaio 2012 e dal blocco dell’adeguamento Istat (in atto dal 2010) ne guadagna 5.950. Con la prossima legislatura, se entrerà in vigore la riforma delle indennità proposta dalla presidente del consiglio regionale Rosa Thaler Zelger, scenderà a 5.435 euro. Una riduzione che sfiora il 20% e che porterà i consiglieri regionali (trentini e altoatesini) ad avere gli emolumenti più bassi d’Italia, meno dei 5.666 euro che oggi percepiscono i loro colleghi dell’Emilia Romagna.

Dal 2008, in quattro anni, il taglio è stato finora di 830 euro. Nel 2010 è infatti stato approvato il blocco (fino a fine legislatura) della rivalutazione dell’indennità in base all’ indice Istat: se non ci fosse stata questa misura, oggi i consiglieri guadagnerebbero 7.280 euro e salirebbero a 7. 720 nel 2013.

La seconda sforbiciata è arrivata lo scorso dicembre, anche a seguito della campagna stampa del nostro giornale che ha raccolto oltre 11 mila firme: il consiglio regionale ha aumentato il limite del blocco della rivalutazione Istat fino al 12% e ha tagliato l’indennità di 290 euro, portandola ai 5.950 di oggi. Se passerà l’ulteriore taglio della riforma Thaler, dal 2013 l’indennità netta scenderà a 5.435 euro attraverso la cancellazione della parte esentasse (la diaria di 3.207 euro):a questi si aggiungeranno fino a un massimo di 750 euro al mese di rimborsi dietro rendicontazione.

A conti fatti, rispetto a quanto i consiglieri avrebbero percepito se non ci fossero stati i tagli (7.720 euro al mese), nel 2013 la riduzione totale sarà di 2.290 euro. E dai 5.435 euro netti che i consiglieri porteranno a casa a fine mese, andrà poi tolta la quota che viene versata ai rispettivi partiti. Una quota molto variabile: in testa ci sono i consiglieri della Lega con 2.420 euro al mese, i consiglieri Pd con un sistema a scaglioni versano dal 20 al 30% (da 1190 a 1.785 euro) a seconda dell’ammontare dell’indennità; l’Upt chiede il 15% dell’indennità (890 euro circa), i Verdi il 30%, il Patt 1.300 euro, il Pdl si accontenta di 750 euro mentre Firmani (Idv) ne versa 1.500 al mese.

Mercoledì il disegno di legge ha incassato un via libera di massima dai capigruppo regionali di maggioranza e opposizione, riuniti con l’Ufficio di presidenza a Malga Corno. A settembre il testo andrà in commissione e l’obiettivo è di portarlo in aula ad ottobre. Se la riforma sarà approvata, la nuova disciplina delle indennità e della previdenza scatterà dalla prossima legislatura, ovvero dall’autunno del 2013.

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