Comunali 2020:«Futura pronta a rinunciare al simbolo per una civica» 

Dopo il cappotto subito dalla Lega alle amministrative. Ghezzi scuote il centrosinistra: «Giovedì ripartiamo dalle zone della città dove ha vinto Salvini con sette idee ». E Bisesti, venerdì, lancia la coalizione in un incontro pubblico: «Chi si illude rilegga i risultati del 26»


Gianpaolo Tessari


Trento. la lega non sfonda alle amministrative. anzi, non pesca nemmeno un sindaco dal mazzo dei cinque comuni chiamati alle urne. ed il centrosinistra tira un profondo sospiro di sollievo. il rischio dietro l’angolo è però quello di una campagna elettorale “extra large”, che si trascini fino alla primavera prossima. detto questo, le notizie sono due: il centrodestra già venerdì prossimo, farà un’uscita pubblica, tutto assieme, guidato dal segretario della lega, mirko bisesti.

Lega subito in campo

Per dire cosa? «Che il nostro progetto non esce minimamente scalfito da due ballottaggi e chi avesse dubbi lo invito a rileggersi i risultati del 26 maggio scorso. Del resto a Borgo e a Levico siamo dovuti ripartire pressoché da zero. E nel centro termale, ciò nonostante, abbiamo perso per qualche decina di voti. Per le amministrative di Trento, non dubitate ci faremo trovare pronti. Il capoluogo non ci vedrà, come abbiamo fatto in queste settimane, fare degli interventi a spot, di passaggio. Ma la città merita un nome ed un programma condivisi, sui cui cominciamo a lavorare sin da ora».

Futura ed il simbolo

L’altra notizia? Arriva da Paolo Ghezzi, capogruppo provinciale e anima di Futura: «Il voto comunale dimostra che la Lega è mobile, qual piuma al vento. Ma anche che gli elettori che votano Salvini alle europee, nel voto locale valutano i candidati e fanno scelte amministrative, non ideologiche. Ci sono probabilmente molti centristi moderati che non vedono l'ora di trovare candidati sindaci e candidate sindache non imitazioni di Salvini o comunque "giusti" per il loro paese e la loro città. Per questo noi di Futura giovedì faremo un incontro con la stampa in cui lanceremo un percorso che parte dalle aree più leghiste (secondo il 26 maggio) di Trento per capire, ascoltare, farci dire che cosa non va e che cosa va di Trento, partire da 7 idee forti per la città invece che dalla solita lotteria del totocandidati.Per questo - osserva Ghezzi - sarei disposto tranquillamente a rinunciare alla bandierina di Futura per essere (con la responsabilità che ho, di candidato più votato di tutti nel Comune di Trento il 21 ottobre in una lista che ha preso il 13,5 per cento ed è la terza della città) dentro una formazione aperta, civica e civile, che migliori ancora una città bella e aperta, che dia una mossa agli stanchi, una speranza ai delusi. Se l'insuccesso della Lega si traducesse nel fatto che i partiti suoi avversari si gasano e si illudono, guai a noi» .

Il Pd e l’alternativa

Ecco la segretaria del Pd, Lucia Maestri: «I risultati delle amministrative ci raccontano di una Lega che qui in Trentino, quando non è “di Salvini”, non convince e non sfonda. Raccontano di una Lega che mette a disposizione delle comunità personale politico scarsamente riconoscibile, che tende a replicare triti slogan propagandistici nazionali .Ma anche di un partito a cui la “gente” (quella che i leghisti dicono di conoscere meglio di chiunque altro) fa fatica ad affidare responsabilità di governo del proprio comune. Non riconoscendo la Lega quale interlocutore serio e affidabile nella gestione dei progetti di comunità. Questa tornata di amministrative dice che un'alternativa c'è ed è possibile Sta a noi raccoglierla, supportarla, svilupparla» osserva Maestri.

Il Blockfrei fa paura

Voce fuori, per ora, dai due schieramenti è il Patt del segretario Alessio Marchiori: «Le comunali sembrano non seguire le dinamiche nazionali e dare invece valore alle persone. Anche alle parentele, se vogliamo. Dove c’è un progetto civico, anche fuori dagli schieramenti. Si è visto, guardando a Levico e a Borgo, che ci possono essere delle sorprese. Se non c’è il bipolarismo i giochi sono aperti. Noi? Il termine Blockfrei piace ai nostri ma spaventa gli altri. Noi vogliamo avere le mani libere per poter ragionare sui temi. Fare partire già questa settimana la campagna elettorale non mi pare il massimo».













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