il fenomeno

Città e collina: boom della zanzare tigre

La crescita è simile a quella del 2015. Franceschini (Muse): «Sostanze dannose, difficile attuare un trattamento massiccio»


di Francesca Quattromani


TRENTO. A Trento esplode il numero delle zanzare tigre. Contemporaneamente, si rileva anche una maggiore incidenza della zanzara coreana. La crescita degli insetti pungenti è favorita dalle alte temperature e dall’elevato tasso di umidità. Il picco della presenza dei fastidiosi insetti pungenti è iniziato alla fine di ottobre e proseguirà fino ai primi di settembre. Per quanto riguarda la presenza della zanzara tigre nella città di Trento, l'annus orribilis fu il 2015 ma, stando ai valori fino ad ora registrati, gli esperti possono prevedere un andamento analogo per questo 2017. Dunque non è affatto una sensazione: quest'anno le zanzare sono aumentate. La loro presenza si avverte, prepotente, in città come in collina. Tra le zone dove i cittadini segnalano la maggior presenza degli insetti, rispetto agli anni passati, ci sono Cadine e la valle di Cembra. Questo andamento anomalo è legato alle condizioni ambientali che fanno crescere la popolazione di insetti rilevata dalle ovitrappole. Nel comune di Trento, quest’anno, ne sono state messe 5 in più, tra cui anche a Cadine. Queste ovitrappole registrano la presenza di uno spostamento verso la zona della collina degli insetti pungenti.

Alessandra Franceschini, tecnico della sezione invertebrati ed idrobiologia del Muse, analizza un andamento che muove da un inverno inesistente, pochi i picchi del freddo. Il freddo intenso e prolungato uccide le larve della tigre. Quest’anno non è successo. Il fenomeno dello spostamento delle zanzare dalla città alla collina è in atto da qualche anno. «La zanzara tigre è resistente al disseccamento e al freddo. Anche le sue uova sono più resistenti. Comparse ad aprile, a causa del clima mite, le zanzare sono aumentate. Ora c'è il picco. Monitoriamo l'andamento dei vari anni a partire dal 2010. Il boom delle tigre è stato nel 2015, l'anno successivo le condizioni climatiche furono diverse. Il loro numero non era eccessivo. I valori registrati quest'anno indicano un andamento simile al 2015». I dati ufficiali del monitoraggio saranno resi noti a fine ottobre. La dottoressa spiega che il caldo prolungato è stato un fattore determinante, unito alla pioggia caduta al momento giusto per la deposizione delle uova. Il resto lo hanno fatto il clima asciutto ed il comportamento dell'uomo, che non è sempre corretto. Si tratta di quegli accorgimenti da adottare contro il proliferare delle zanzare, come evitare di lasciare acqua stagnante nei sottovasi. Se gli inverni saranno simili a quello appena trascorso, la crescita del numero di tutti gli insetti pungenti sarà destinata a peggiorare. Lo rivela uno studio della Fondazione Mach. Il fenomeno della diffusione della zanzara tigre è costantemente monitorato anche da Azienda Sanitaria e Comune di Trento. «Ora la lotta è anti larvale soprattutto nella zona dell'ospedale, dove c’è molto verde» conclude la dottoressa Franceschini. Difficile pensare ad un trattamento massiccio contro le zanzare in tutta città, per evitare di diffondere nell'aria sostanze che, in forti dosi, potrebbero essere dannose per l'uomo.













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