Cia contrattacca: «Dellai? Per lui c’è posto al Muse»

Il candidato del centrodestra replica all’ex governatore: «Mi sembra Golia» Fugatti: «Volgare e arrogante». Forza Italia: «Ha aiutato gli amici degli amici»



TRENTO. «Il badante di Andreatta». «Non si rassegna che al Muse c’è posto anche per lui». «La presunzione fatta a persona, figlia delle vacche grasse quando i soldi venivano spesi e spanti in fiumi di opere e idee incompiute che i trentini pagano ancora». Il centrodestra va all’attacco di Lorenzo Dellai. Un contrattacco, dopo l’affondo che l’ex governatore ha riservato al centrodestra e al suo candidato sindaco, sabato dal palco della Cooperazione. «Sono un caravanserraglio sgangherato, un misto di banalità e pensieri regressivi», le parole usate da Dellai nei confronti della coalizione di Claudio Cia.

Il quale risponde così: «Solo ora il centrosinistra si è reso conto che noi ci siamo, sono sicuro che tra qualche giorno scopriranno anche che per i cittadini loro hanno smesso di esserci da molto tempo nonostante siano al governo di Trento da almeno 25 anni senza per altro ottenere risultati degni di nota». Cia si dice «meravigliato dai toni usati da Dellai», «che - dice - si è trasformato nel badante di Andreatta e non si rassegna che al Muse c’è posto anche per lui». «Sale vuote, persone che sono state costrette a partecipare agli eventi del Pd e cartelloni dove si riporta in piccolo il nome del candidato sindaco sono piccoli segnali di come un mondo, quello del centrosinistra centralista, sia giunto al capolinea», sostiene Cia. «Del resto stanno parlando solo del futuro perché ignorano il presente, non possono parlare del passato e se lo facessero dovrebbero destinare metà del bilancio del Comune e della Provincia in fazzoletti per asciugarsi dalle lacrime. È curioso anche pensare che qualche frustrato della politica nazionale abbia affermato che io sia una persona che propone cose banali. Se dico cose ovvie, perché non sono state realizzate?». «Mi hanno fatto sorridere le parole pronunciate da quello che aspirava a diventare ministro – continua Cia - è la perfetta allegoria del gigante Golia e gli ricordo che se oggi i cittadini si sentono presi in giro dalle istituzioni e per questo rinunciano al voto è proprio a causa della loro arroganza. E si sa che fine ha fatto Golia». Per Maurizio Fugatti, segretario della Lega Nord, quello di sabato è stato «il peggior onorevole Dellai degli ultimi mesi, il volgare ed arrogante Dellai che ben ricordavamo quando governava in Trentino, appena ha trovato di nuovo un palcoscenico degno dei fasti del suo passato, dopo mesi di cupio dissolvi romano, è tornato. E francamente non se ne sentiva la mancanza. La presunzione fatta persona, figlia dei periodi delle vacche grasse dellaiane, quando i soldi venivano spesi e spanti nel nome dei "premi Margherita", in fiumi di opere e idee incompiute che oggi i trentini sono ancora lì a pagare». «Pensavamo che Dellai fosse impegnato a difendere l’autonomia trentina in quel di Roma, di fronte al governo più nemico del Trentino della storia repubblicana (da Dellai ovviamente votato e sostenuto) che ha tagliato del 30% le  nostre risorse, e invece ce lo troviamo lì a blaterare frasi volgari alla Sala della Cooperazione battezzando la nascita del suo decimo soggetto politico degli ultimi dieci anni. Se questo è il contributo che l'onorevole porterà a questa campagna elettorale, è forse meglio che si occupi di altro, magari di tentare di illuminare quel "cupio dissolvi" romano che tristemente lo contraddistingue». Infine Aldo Rossi, vicecoordinatore regionale di Forza Italia, dice di Dellai: «Ha retto il “Califfato Trentino” per tre legislature favorendo con una pioggia battente di contributi pubblici le grandi lobbies imprenditoriali e territoriali trentine, aiutando gli amici, gli amici degli amici nonché  i cartelli autorizzati. Lei ha saputo e voluto ascoltare solo chi era in grado di fare la voce grossa e non ha mai prestato attenzione a chi poteva solo sussurrare le ragioni della sua  sofferenza».

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