Chiude Niccolini, un pezzo di città

Commercio. Il 30 novembre ultimo giorno, ma le svendite di liquidazione sono già in corso. Fondato nel 1872 e portato avanti in famiglia da 5 generazioni, il negozio di abbigliamento è stato il riferimento della “Trento bene”. Incognita su chi lo sostituirà nel cuore del centro storico


Claudio Libera


trento. Il 30 novembre Niccolini abbassa per l’ultima volta le serrande. Si chiude un pezzo di storia della città. «Come da comunicazione depositata negli uffici della Camera di commercio, chiuderemo il 30 novembre, termine ultimo, sempre se non esauriamo prima la merce!», spiega Pierpaolo Niccolini, titolare con le figlie Valentina e Federica dello storico negozio di piazza Battisti. Tutti impegnatissimi con le clienti, e gli uomini mai sicuri, col registratore di cassa e le ricevute degli acquisti in vendita straordinaria di liquidazione, scontati dal 30 al 70%. «Non amo le interviste ma una bella foto d’epoca la possiamo recuperare!», promette Pierpaolo. Come infatti accade, sia con un bianco nero dei Fratelli Pedrotti che sul laptop grazie allo scanner della figlia.

Lo storico negozio di abbigliamento viene fondato nel 1872. In pieno centro storico, affacciato su quella che è stata piazza del Littorio, divenuta piazza Italia (e tale rimasta per quasi tutti i trentini) per essere infine Cesare Battisti. Di fronte a quella che un tempo era la redazione del Gazzettino, il giornale formato grande lenzuolo i cui fogli finivano sui banchi dei negozi di frutta e verdura, ottimi per incartarci l’insalata.

Un negozio che vanta una superficie di ben 800 metri quadrati disposti su tre piani e cinque vetrine, che fa bella mostra di sè anche grazie alla tinteggiatura luminosa affacciandosi sul lato nord e su quello ad ovest, verso via del Simonino.

Quella che avverrà tra circa un mese non sarà la semplice chiusura di un’attività commerciale, come purtroppo sta accadendo sempre più spesso; con il negozio se ne andrà un pezzo di storia di Trento, il punto di riferimento di molte generazioni della “Trento bene”, come si usava dire. Un nome che significa qualità come accadeva con gli storici Chesani, Bottegon, Beppino, Nicolodi, Bigaran, Franzinelli, De Lorenzi.

Sono cinque le generazioni di Niccolini che per 147 anni, da quel lontano 1872, hanno portato avanti l’attività di famiglia; sulle orme del fondatore Giuseppe Filippo, si sono incamminati i tre figli – nati in Brasile dove Beppino con la novella sposa Mariuccia Endrici era riparato – Pierpaolo, papà di Valentina e Federica, poi Rosella e Romano. Quindi il ritorno nel 1957, in una Trento che si preparava agli anni del boom. Avvalendosi di decine di collaboratori - ed alcune “fedeli” commesse, andate a riposo, sono state richiamate in servizio attivo proprio per questa speciale ed irripetibile occasione. Col record stabilito dall’ex direttore Marco Savoi, andato in pensione dopo mezzo secolo ininterrotto di lavoro da Niccolini, ovviamente.

Cosa accadrà con lo spegnimento delle luci e l’abbassamento delle saracinesche non è dato sapere; certo è che uno spazio così ampio, curato e soprattutto in pieno centro storico fa gola a molti e a dare ascolto alle voci, parrebbero esserci vari brand internazionali interessati a mettere piede nello stabile di proprietà Niccolini. Per ora la pregiata liquidazione continua ininterrotta dal lunedì pomeriggio al sabato sera.















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